«Più credito a imprese e persone» per Unicredit la ripresa è possibile
Sul complicato sistema bancario italiano continuano a pesare le sofferenze per i troppi crediti non riscossi e la necessità di ulteriori ricapitalizzazioni.
Ma Unicredit - seconda banca del Veneziano - assicura che la mole delle sofferenze «è in riduzione» e «gli impieghi bancari sono in costante crescita».
Con 96 mila clienti, 53 tra sportelli e agenzie con 480 operatori disseminate in tutta l’area metropolitana Venezia che raccolgono dai risparmiatori oltre 3 miliardi di euro, il gruppo Unicredit ha “controllato il polso" dell’economia veneziana.
Il risultato, sempre secondo Unicredit conferma la «vivacità dell’economia locale che promette bene, malgrado la ripresa sia lenta e ancora debole e continui a mancare il gioco di squadra tra le istituzioni».
Nei primi sei mesi del 2016 Unicredit ha erogato nel Veneziano, a imprese e persone, 127,4 milioni di euro, così suddivisi: 57,2 milioni a medio e lungo alle imprese per investimenti (+9 % rispetto al primo semestre dell’anno scorso), 48,6 milioni di mutui ipotecari per finanziare l’acquisto di una nuova casa con un aumento record in questo primo semestre del 2016 (111%, del quale 55% di mutui surrogati da altre banche) e 21,3 milioni in prestiti al consumo per acquisti personali. Numeri in controtendenza rispetto alla stretta creditizia (credit crunch) che imperversa in tutto il Veneto, colpito dalle crisi di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. «L’economia veneziana non è più in retromarcia e i consumi tengono», osserva Gino Garbin, responsabile dell’Area Venezia della banca. «Dopo la crisi degli anni scorsi ci sono segnali positivi di ripresa e di una grande dinamicità, come dimostra l’espansione dei nostri impieghi a favore delle imprese della provincia di Venezia, in particolare alle piccole imprese che si riorganizzano e innovano con impieghi pari a 36,3 milioni di euro nel primo semestre di quest'anno anche in questo caso con una crescita del 2% rispetto all’anno scorso. Mentre il monte di impieghi a favore delle grandi imprese che ristrutturano e tornano a crescere è stato minore, 21,2 milioni nel semestre ma con un aumento del 25% rispetto all’anno scorso. Nel Veneziano , non dimentichiamolo, abbiamo settori come il calzaturiero della Riviera del Brenta che esporta più del 90% della sua produzione e poi c’è il turismo che è una grande risorsa che continua a crescere da Chioggia a Bibione, passando per Venezia e il litorale del Cavallino con i suoi campeggi di spessore internazionale».
Insomma, il sistema economico veneziano, secondo il responsabile d’area di Unicredit, «negli ultimi decenni ha perso pezzi del suo sistema industriale ma ha grandi sfide davanti che deve vincere, parlo del porto e dell’aeroporto, le bonifiche e il rilancio delle aree dismesse di Porto Marghera, della croceristica che non va frenata, della viticoltura e dell’agroindustria di qualità».
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