Più contributi per le paritarie
«Le scuole dell’infanzia paritarie rappresentano un tassello fondamentale dell’offerta formativa pubblica».
L’assessore comunale alle Politiche educative, Andrea Ferrazzi, ha presentato ieri a Mestre la delibera della giunta comunale (approvata all’unanimità mercoledì) per la ridistribuzione dei fondi per le scuole dell’infanzia paritarie. Con lui, l’economo del Patriarcato di Venezia, monsignor Guido Scattolin e il presidente della Fism ( Federazione italiana scuole materne) della provincia di Venezia, Stefano Giordano. Da settembre la scuola materna "Principessa Maria Letizia“ di Murano, grazie ad un accordo con il Ministero dell'Istruzione e la Regione Veneto, è stata statalizzata e quindi il Comune ridistribuisce alle altre paritarie i quasi 160mila euro che andavano a quella materna. Soldi che vengono ripartiti tra 26 delle 38 scuole paritarie del Comune. Il contributo complessivo annuale alle paritarie di 974mila euro, rimarrà invariato. L’aumento dei contributi, grazie alla ripartizione dei fondi avanzati a Murano, risulta quasi una operazione di finanza creativa. «Per 12 scuole – ha spiegato Ferrazzi – il contributo del Comune è rimasto invariato, trattandosi di strutture per le quali, per motivi legati alla loro collocazione, avevamo già un occhio di riguardo. Le rimanenti vedranno crescere, anche del doppio, l’apporto economico dal Comune». Invariati i fondi per le scuole più periferiche, come la S.Antonio di Campalto (quasi 40 mila euro) o la Barbon di Burano, (circa 80mila euro). Raddoppiano quelli per la Casa del Fanciullo La Pellegrina di via Costa a Mestre (20.600 euro) o alla Madonna della Salute a Catene (14.000 euro). Gli aumenti vanno dal 25 al 100 per cento. «Le scuole paritarie», ha detto Giordano, «si mantengono per il 55% grazie alle rette, mentre il restante 45% viene da contributi pubblici: statali (30%),e regionali e comunali (15%)» ma in questi anni i tagli dello Stato hanno messo a rischio l’attività. A Venezia le scuole paritarie dell’infanzia sono 38, le comunali 18 e le statali 28 e ospitano le prime 2560 bambini, le seconde 1528 e le statali 2358. «Numeri», avvisa Ferrazzi, «che fanno capire come il ruolo delle scuole paritarie sia fondamentale perché tutto il sistema dell’educazione scolastica dell’infanzia in città si regga».©RIPRODUZIONE RISERVATA
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