Più binari in stazione a Mestre per potenziare le corse
Rfi investe di 34 milioni per liberare Santa Lucia dai veicoli in sosta, un capannone per l’Alta velocità
MESTRE. In servizio da ieri, nella stazione ferroviaria di Mestre, due nuovi fasci di binari che arricchiscono la funzionalità dell’impianto ferroviario e con un investimento complessivo in lavori di 34 milioni di euro aprono la strada al potenziamento delle corse di treni tra Mestre e Venezia aumentando la capacità ricettiva della linea.
Questi, secondo Rete Ferroviaria Italiana, sono i benefici di una serie di cantieri che in questi mesi hanno anche fatto discutere, specie nella zona di via Parco Ferroviario.
Secondo i tecnici di Rfi i nuovi fasci di binari hanno l’obiettivo di liberare dalla saturazione la stazione di Santa Lucia dove fino a ieri erano presenti treni fermi, in manutenzione o in sosta, che impedivano di fatto ogni progetto di potenziamento delle corse con la stazione di Mestre.
I nuovi binari sono il “Fascio Catene” e il “Fascio Cavalcavia”. La realizzazione del primo, sei binari, amplia le aree di rimessaggio dei treni liberando così la stazione di Venezia Santa Lucia dai veicoli in sosta. «Ciò consente di aumentare la capacità ricettiva della stazione ed elimina i movimenti di manovra dei treni che interferiscono con la circolazione ferroviaria», spiegano da Rfi. L’intervento, progettato da Rete Ferroviaria Italiana, è iniziato nei primi mesi del 2016 e si è concluso nei giorni scorsi. Il Fascio “Cavalcavia” - progettazione iniziata a gennaio e lavori partiti a maggio - si compone, invece, di sette binari, con una lunghezza che varia da 215 a 300 metri. Rientra in un intervento più ampio collegato alla contemporanea realizzazione di un capannone per la manutenzione, che Rfi, spiega, «metterà a disposizione delle imprese ferroviarie che operano sulle linee Alta Velocità». Quindi un capannone per manutenzioni e interventi sui convogli che non interesserà solo Trenitalia ma anche altre società che si occupano di servizi ferroviari. I lavori non sono ancora conclusi, in questo caso: mancano all’appello le ultime tecnologie: passerelle, carriponte, calassi, impianto di svuotamento reflui e lavaggio dei vagoni. «Il capannone consentirà alle imprese ferroviarie di effettuare a Mestre la manutenzione dei treni con consistenti risparmi di tempo e costi». Per il nodo ferroviario mestrino, un passo avanti nel miglioramento dei servizi.
E ora si attendono i benefici promessi, ovvero la possibilità di veder viaggiare un maggior numero di arrivi e partenze tra la stazione di Venezia Santa Lucia e quella di Mestre, che si tradurrà nell’auspicato potenziamento dei servizi, necessario visto che sono destinati ad aumentare i passeggeri che da Mestre viaggiano in treno per Venezia, grazie agli investimenti per nuovi alberghi vicino alla stazione ferroviaria.
La stazione di Mestre accoglie circa 85 mila transiti giornalieri e 31 milioni di frequentatori annui; con circa 500 treni al giorno è un punto nevralgico dei trasporti ferroviari del Veneto. Nonostante questo, la terraferma sconta ancora una forte carenza di servizi ferroviari destinati a lavoratori e pendolari per l’annosa questione dei cantieri “eterni” del metrò regionale (Sfmr) che nell’area non è ancora partito, visto che sono ancora in via di costruzione le fermate finanziate dalla Regione. (m.ch.)
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