Pistola sugli occhi, colpo in tabaccheria
MOGLIANO. «Mi ha sorpresa alle spalle, mi ha puntato la pistola davanti agli occhi e mi ha preso per il braccio dicendo: “Muoviti dammi i soldi”». È durata meno di 30 secondi la rapina a mano armata nella tabaccheria di via Torni a Mogliano, ma nella memoria della tabaccaia, Alice Gasparoni, quei momenti rimarranno con tutta probabilità impressi per sempre. «Era il mio incubo e si è materializzato», racconta la donna.
Da tre anni assieme al marito Daniele Luppino gestisce il punto servizi e tabaccheria all’incrocio con via Casoni, nel nuovo quartiere Torni. «Facciamo orario continuato», spiega lui, «e ci dividiamo, lei la mattina io la sera proprio perché di solito è l’orario più a rischio».
Invece ieri il rapinatore ha deciso di entrare in azione all’alba, poco dopo l’orario di apertura delle 6.30. Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso tutto: l’uomo arriva a piedi da via del Cotone, si avvicina a viso scoperto alla tabaccheria passando davanti alla vicina gelateria, poi gira a sinistra verso via Casoni per aspettare che il primo cliente esca e riparta, poi ricompare nell’inquadratura ed entra in azione calandosi il passamontagna sulla testa.
Quando fa irruzione nella tabaccheria la donna è impegnata a sistemare i giornali nello sgabuzzino: «Ho sentito la porta aprirsi, pensavo fosse un altro cliente», è il racconto, «non mi ha minacciato ma vedere la pistola, finta o vera che fosse, mi ha terrorizzato. Non ho opposto resistenza e gli ho aperto la cassa».
L’uomo, descritto come robusto di media statura e tarchiato, senza inflessioni dialettali e di poche parole, non è riuscito a prelevare le banconote e ha optato per una soluzione drastica: portarsi via l’intera cassetta con il bottino. Sfortunatamente per i due tabaccai all’interno non si trovava solo il normale fondo cassa ma una somma molto più alta, oltre 5.000 euro, risultato di due giorni di lavoro, tra bolli, Gratta e vinci, ricariche, riviste, giornali e sigarette.
Per Alice Gasparoni, ancora sotto choc, non è rimasto da fare che correre nel vicino ristorante “Da Danilo” per chiedere aiuto.
«Era davvero impaurita», commenta il titolare della storica locanda moglianese, «l’ho rincuorata dicendo che ormai il peggio era passato, abbiamo avvisato il marito e le forze dell’ordine. Di solito apriamo sempre assieme alla stessa ora, proprio per non essere soli nel caso di malintenzionati, io ero dentro e non mi sono accorto di niente».
Dopo pochi minuti sono giunti sul posto i carabinieri di Mogliano e sono state prelevate le registrazioni del sistema di videosorveglianza.
«Abbiamo due telecamere all’esterno e una all’interno», spiega il titolare Daniele Luppino, «quelle esterne le abbiamo installate a inizio anno: prima ne avevamo una sola ma è stata rubata tranciando i cavi».
Da ieri mattina gli inquirenti stanno cercando di dare un volto al rapinatore, che si sospetta riconducibile alla criminalità locale dell’area del Veneziano.
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