Piste ciclabili in via Dante a Mirano. Braccio di ferro tra petizioni
MIRANO. Prima una petizione a favore, poi una contraria. La possibile realizzazione di una seconda ciclabile in via Dante Nord continua a dividere i residenti e chi percorre ogni giorno la via. Da una parte chi richiede un percorso per attraversare in sicurezza la strada, dall’altra chi non vuole perdere i parcheggi. Due posizioni inconciliabili. Via Dante Nord è stretta, o si mantengono i posti auto o si realizza la pista ciclabile. E così i cittadini si sono divisi: due posizioni diverse e due raccolte firme contrapposte.
L’ultima, in ordine di tempo, è quella promossa da Michele Golfetti, titolare dell’omonimo studio tecnico di geometra che, insieme ad altri commercianti della via, ha raccolto oltre 300 firme per dire no alla seconda ciclabile. L’opera sottrarrebbe circa 30 posti auto che sono utilizzati dai residenti della via, da chi non ha un box privato o da chi possiede due macchine: eliminarli li costringerebbe a cercare posto nelle vie vicine creando non pochi disagi. Non solo, quei parcheggi vengono utilizzati abitualmente dai clienti dei negozi che, se non trovassero più posteggio, andrebbero a fare acquisti da un’altra parte.
Queste le motivazioni alla base della petizione. «Quei parcheggi sono stati realizzati anni fa, quando è stata costruita l’attuale ciclabile. Prima non c’erano ma i negozi lavoravano lo stesso» ribatte Guido Gini, direttore del Villaggio Solidale che si trova in via Miranese allo sbocco di via Dante. Il Villaggio offre accoglienza temporanea a persone che vivono situazioni di difficoltà; sono tanti gli ospiti che si muovono in bicicletta, circa 80 persone. E quasi tutte percorrono quotidianamente via Dante. Guido Gini ha sostenuto l’altra petizione, quella favorevole alla seconda pista, promossa mesi fa da Giorgio Martellucci, portavoce del Coordinamento per la salvaguardia del territorio via Dante-Villafranca. «Anni fa via Dante è stata resa a senso unico», spiega Gini, «è stata costruita l’attuale ciclabile e sono stati realizzati i parcheggi. Abbiamo chiesto una seconda ciclabile perché quella attuale è monodirezionale. Chi deve percorrere la via nello stesso senso di marcia delle auto è costretto a stare sulla strada, particolarmente stretta, e si rischia di essere investiti. Molti, quindi, si spostano sull’attuale ciclabile che però è a senso unico: si rischia di scontrarsi con le bici che vengono dal senso opposto».
Favorevole alla seconda pista anche Nadia Zanoni, portavoce della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) di Mirano e Riviera. Anche lei ha partecipato alla raccolta firme per chiedere la seconda ciclabile: «Va ripensata l’attuale sistemazione della via perché mancano le caratteristiche per una fruibilità adeguata da parte di tutti gli utenti della strada. La nostra istanza era stata accolta dall’amministrazione che aveva constatato che l’impostazione fatta anni fa non è più sostenibile in termini di sicurezza. Spero che si operi seguendo le indicazioni suggerite al tempo».
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