Pista per moto abusiva a Gruaro, assolti

GRUARO. Imprenditore nel settore del legno e falegnameria e dell’autotrasporto e titolare pure di un racing team, il 57enne gruarese Gabriele Stromendo si è trovato, ieri, sul banco degli imputati davanti alla giudice monocratica veneziana Claudia Gualtieri, doveva rispondere di una violazione urbanistica. Con lui, accusato dello stesso reato, l’ingegnere e titolare dell’omonimo studio tecnico di Portoguaro, Renzo Mazzon (68 anni).
Stando alle accuse, Stromendo era proprietario di un terreno piuttosto esteso in via Gramsci, a Gruaro, e nel mese di marzo di tre anni fa, avrebbe fatto sorgere dal niente un circuito per motociclismo. Secondo i tecnici comunali, non aveva ottenuto alcuna autorizzazione, tanto che nemmeno l’aveva chiesta. L’avrebbe costruita sul terreno sul quale, stando alle sue dichiarazioni iniziali, doveva esserci semplicemente un ampio parcheggio per le automobili.
Quando quelli del comune sono arrivati per compiere un sopralluogo si sarebbero trovati nel bel mezzo di una gara: moto che sfrecciavano e atleti in casco e tuta che correvano in sella ai loro bolidi.
Così è partita la segnalazione alla Procura della Repubblica di Venezia, visto che quella pista violava le norme urbanistiche, prima di tutto quella che prevede debba esserci un’autorizzazione dell’Ufficio tecnico per avviare un’opera simile. Stromendo, o comunque chi per lui, invece, neppure aveva chiesto al Comune il via libera per costruirla.
Ieri, in aula, il pubblico ministero ha chiesto di condannare gli imputati al pagamento di un’ammenda di quattromila euro. Dopo le arringhe dei due difensori, che hanno chiesto l’assoluzione, il giudice si è ritirato in camera di consiglio e ha impiegato mezz’ora per emettere la sentenza: ha assolto entrambi. In realtà ha ritenuto che l’imprenditore gruarese abbia commesso il reato, ma grazie alla nuova norma ha ritenuto si tratti di una contestazione particolarmente tenue e lo ha assolto. Ha, ancora assolto per non aver commesso il fatto l’ingegnere, responsabile degli interventi, per non aver commesso il fatto.
In realtà, un progetto e dei lavori veri e propri non ci sarebbe stato e, dunque, Mazzon non avrebbe diretto un bel niente. Rimane il fatto che il circuito di via Gramsci per le moto non ha ottenuto alcuna autorizzazione comunale.
Giorgio Cecchetti
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