Piove nelle scuole? «Colpa degli studenti»
Mirano. Il consigliere metropolitano Centenaro: bottiglie sulle linee di scarico dell’acqua piovana
MIRANO. «Certo, perché se nelle scuole piove dentro da trent’anni non è colpa delle infiltrazioni o delle manutenzioni, è colpa degli studenti che gettano le carte a terra o dai balconi e «ostruiscono le linee di scarico dell’acqua piovana».
La pensa così il consigliere metropolitano Saverio Centenaro in seguito alle proteste degli studenti degli istituti 8 Marzo – Lorenz, Levi e Majorana – Corner di Mirano. Proteste culminate lunedì 27 novembre in una giornata di sciopero totale, a cui si è aggiunto anche lo sciopero di martedì da parte degli studenti dell’8 Marzo. I ragazzi, lunedì mattina, alle 8.30 si sono riuniti nella piazzetta della Cittadella scolastica e hanno fatto sentire la loro voce.
“Città metropolitana, scuola siberiana” si leggeva in uno dei tanti manifesti. O ancora: “Brugnaro, ma a casa sua piove dentro?”. I ragazzi protestano da anni, perché ad ogni acquazzone la scuola si allaga e quindi: secchi per terra per contenere l’acqua, aule allagate, corridoi anche, stracci, scope, termosifoni non funzionanti, dispersioni termiche e temperature siberiane.
“Fa più caldo fuori che dentro”, avevano detto gli studenti. Ma la Città metropolitana si fa sentire.
«Stiamo procedendo», fa sapere Centenaro, «con le attività dei lavori edili e impiantistici nel distretto scolastico di Mirano. Interventi che si sono resi particolarmente urgenti in seguito alle abbondanti piogge degli ultimi tempi che hanno peggiorato le problematiche connesse alle infiltrazioni d’acqua e alle temperature di alcuni ambienti. Sono stati effettuati interventi di riparazione sulle coperture di porzioni di tunnel del liceo Majorana e su alcuni tetti piani di alcune aule del Levi . Il deficit termico è dovuto alle linee di approvvigionamento dell’acqua a monte delle centrali termiche. Rammarica, però, dover constatare che sulla copertura di alcune aule, dove gli interventi di impermeabilizzazione sono stati da poco ultimati, siano già presenti bottiglie e altri involucri di plastica che ostruiscono le linee di scarico dell’acqua piovana. Non bastano gli interventi di natura edile ed elettrica, ma serve un comportamento corretto da parte degli stessi utilizzatori».
Gli studenti esterrefatti rispondono: «Siamo senza parole, riteniamo giusto, però, di non dover continuare ad alimentare questo scambio di accuse, siamo studenti, non bambini. I ragazzi sono tenuti al massimo rispetto delle strutture ma hanno diritto di poter usufruire dei loro spazi senza questi disagi prevedibili e sanabili». E le polemiche continuano.
(s.bet.)
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