Pino stroncato a 48 anni da una puntura d’insetto

SUMMAGA. Morto per la puntura di un calabrone oppure di un insetto tropicale. È un’ipotesi inquietante quella che riguarda la morte a soli 48 anni di Pino Campione, il venditore di arance di Ribera...
DINELLO - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - CAMPIONE PINO AL CENTRO CON DUE COLLEGHI
DINELLO - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - CAMPIONE PINO AL CENTRO CON DUE COLLEGHI
SUMMAGA. Morto per la puntura di un calabrone oppure di un insetto tropicale. È un’ipotesi inquietante quella che riguarda la morte a soli 48 anni di Pino Campione, il venditore di arance di Ribera (Agrigento) conosciutissimo perché per 20 anni, prima assieme al padre e poi da solo, ha venduto arance “porta a porta” nel Portogruarese.


Secondo i medici la morte è avvenuta per ascesso cerebrale. I funerali si sono celebrati ieri a Ribera e molti fiori sono stati inviati proprio da Portogruaro. Pino Campione era talmente legato al territorio di Portogruaro che un suo amico residente a Summaga, ha tentato di salvarlo trasferendolo dall’ospedale di Palermo a uno più attrezzato a Milano. Non c’è stato nulla da fare.


Pino Campione era sposato e lascia due figli in tenerissima età. Era stato suo padre ad avviare la vendita delle arance di Ribera porta a porta nel Nord-Est. Tutte le casalinghe di Portogruaro, Cinto e San Vito conoscono questi agrumi grazie a lui e alla sua famiglia.


Il dramma si è consumato negli ultimi 20 giorni. Pino Campione a casa ha avvertito mal di testa e brividi. Aveva capito si essere stato raggiunto dalla puntura di un insetto, probabilmente un calabrone. Da Ribera era stato trasferito in ospedale a Palermo. Il suo stato di salute però non migliorava, anzi. A quel punto è intervenuto un suo amico di Summaga, che ha convinto lui e i familiari a trasferirlo a Milano.


Qui Pino ha cominciato a sentirsi meglio, ma dopo il prelievo di sangue la situazione è precipitata. Pino Campione è finito in coma e poi è morto a inizio settimana, suscitando un dolore immenso in tutti quei cittadini che da acquirenti erano diventato suoi amici tanto che con alcuni ha trascorso le vacanze. Pur essendo un siciliano orgoglioso amava venire a lavorare nel Nord-Est, la zona che, diceva lui, «mantiene la mia famiglia».


Con la famiglia ha trascorso spesso le ferie da queste parti e aveva legato molto con cittadini di Cinto, San Vito e Portogruaro che sono andati in vacanza in Sicilia. Ieri i funerali, tra 40 giorni il risultato dell’esame autoptico. La scomparsa di Pino Campione ha lasciato un vuoto in tutti coloro che lo hanno conosciuto.
(r.p.)


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