Pini da tagliare a Cortellazzo la protesta finisce in Consiglio

I residenti hanno chiesto con una petizione che siano tolti perché le radici hanno devastato l’asfalto Il comitato si oppone e accusa il Comune di scarsa manutenzione: «Serve una soluzione alternativa»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - ALBERI IN VIA ASMARA A CORTELLAZZO
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - ALBERI IN VIA ASMARA A CORTELLAZZO

JESOLO. Ci sono pini e pini. Quelli di via Pindemonte, rasi al suolo dopo una battaglia perduta da 1600 cittadini che avevano firmato un’istanza per la sospensione dei lavori, e quelli di Cortellazzo che, tra via Asmara e Amba Alagi, dovranno probabilmente essere tagliati in forza di una petizione con oltre 300 firme di residenti che non li vogliono più vedere. Due situazioni completamente diverse che saranno oggetto del Consiglio di oggi, in cui la nuova petizione dovrà essere ratificata.

I residenti di Cortellazzo hanno molte ragioni per lamentarsi. C’è chi ha pagato quasi mille euro le nuove sospensioni dell’auto, pronto a esibire fatture. Le radici hanno sollevato completamente l’asfalto e già da anni viene segnalato. Anche i lavori sono attesi da tempo, rinviati per i vincoli del patto di stabilità. «Però i vincoli non ci sono per le manifestazioni al lido», protestano i residenti, «per le Miss o il Giro d’Italia». Le opposizioni sono perplesse e si chiedono il perché delle differenze tra via Pindemonte e Cortellazzo. Il sindaco, Valerio Zoggia, si è consultato con il segretario comunale: «Nel primo caso era un’istanza dei cittadini oltretutto a lavori iniziati, questa volta è una petizione che deve essere discussa in Consiglio. Abbiamo applicato il regolamento. I cittadini legittimamente ne chiedono il taglio, questo non vuol dire che raderemo al suolo tutti i pini della città, ma dove sarà possibile interverremo per una manutenzione e tutela».

La discussione si accende. Claudio Vianello, blogger ed ex consigliere, lancia una provocazione: «Raccoglieremo le firme per non tagliarli neppure a Cortellazzo, ma imporre una manutenzione e taglio delle radici senza eliminare le piante». Tornano, piegati, ma non spezzati, i firmatari della battaglia di via Pindemonte che si erano incatenati agli alberi, pronti a iniziarne una nuova. «Il comitato Pini Bene Comune Jesolo», ricordano, «si è formato spontaneamente quando con delibera di giunta si è provveduto all'abbattimento del filare di 39 pini, senza nessuna concertazione con la cittadinanza. La petizione fu sottoscritta da più di 1600 cittadini e chiedeva si aprisse un tavolo di discussione. Mai avuto risposta. Via Pindemonte e Cortellazzo sono l’esempio di come l’amministrazione abbia esasperato i cittadini. Via Mogadiscio, Amba Lagi e Asmara sono impraticabili. Abbiamo richiesto accesso agli atti per sapere in 20 anni le opere manutentive e si è verificato, come in via Pindemonte, che poco è stato investito. Mai fatte asfaltature complete, ma solo rattoppi. È una questione di volontà politica il mantenimento del nostro patrimonio arboreo. Chiediamo una valutazione sullo stato delle piante con studi alternativi all’abbattimento come da sollecitazione della sovrintendenza al Comune di Jesolo».

Giovanni Cagnassi

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