Pilkington, il forno resta spento
Non si vede ancora una luce in fondo al tunnel della crisi del mercato che ha costretto la multinazionale Pilkington - che produce vetri speciali per l’edilizia - passata sotto il controllo del gruppo giapponese Ngs, a fermare il forno “float” dello stabilimento di Porto Marghera. «A 8 mesi dall'avvio del contratto di solidarietà per i 170 dipendenti e dopo mesi 4 dalla fermata in sicurezza del forno» dice Massimo Meneghetti, segretario di Femca-Cisl veneziana «la situazione del mercato edilizia è ancora precaria, on si intravedono segnali concreti di ripresa e azioni significative per dare prospettive future allo stabilimento veneziano di Ngs/Pilkington».
L’unica produzione di Pilkington ancora attiva a PortoMarghera è la lavorazione di vetri speciali (laminati) che impiega solo una piccola parte dei dipendenti, ma permette l’utilizzo della cassa integrazione attraverso il «contratto di solidarietà» sottoscritto da tutti i lavoratori dopo il drammatico annuncio di fermata della produzione della multinazionale. «Nell’ultimo incontro» aggiunge il sindacalista dei lavoratori chimici « l’azienda ha confermato la riduzione della turnistica del personale impegnato nella linea di taglio fuori linea del vetro per laminati, andando così ad aumentare le ore di solidarietà. Questa scelta è stata giustificata dal fatto che non c’è più tanta richiesta di prodotto. Questo secondo noi potrebbe compromettere l'investimento dell'incartatrice automatica a fine linea, soluzione che era già stata concordata con la Rsu e sulla quale l'azienda continua a tergiversare con uno studio di fattibilità che si sta' allungando a dismisura».
«Siamo molto preoccupati di questa scelta» conclude Massimo Meneghetti «poiché il reparto di taglio fuori linea del 2mm era, come sottoscritto negli accordi in sede ministeriale e assieme al reparto laminati, una linea produttiva del sito per l’edilizia di Pilkington Italia spa a Porto Marghera, sulla quale investire per ampliare il più possibile la gamma di prodotti da presentare sul mercato, mettendo così in seria discussione il rinnovo del contratto di solidarietà in scadenza il prossimo settembre.
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