Picnic e sosta-pipì al cimitero Il sindaco: «Mettiamo i tornelli»
Denuncia degli addetti Veritas a San Michele: «Troppi clienti dei tour organizzati sostano qui, poi lasciano i servizi lerci: serve un servizio di guardiania». Cartelli in cinque lingue contro chi mangia
Pipì e picnic nel cimitero di San Michele. I responsabili dei servizi cimiteriali di Veritas chiedono un servizio di guardiania. E il sindaco Brugnaro propone: «Mettiamo i tornelli. I servizi igienici pubblici sono per chi va a trovare il defunto».
Da qualche tempo durante i tour panoramici prima della tappa in centro storico o nelle isole di Murano, Burano, Torcello è prevista una “sosta tecnica” nell’isola. Numerose imbarcazioni private attraccano al pontile e sbarcano centinaia di turisti che si precipitano sui wc pubblici. «Li scaraventano a barcate e gli ospiti non hanno rispetto del luogo» osserva Maurizio Zananto, responsabile operativo degli otto servizi cimiteriali del centro storico «Non visitano il cimitero e lasciano i servizi igienici lerci. Non possiamo intervenire: chiediamo un servizio di guardiania per il rispetto del luogo monumentale che è sacro».
Non basta. Soprattutto nella nuova area cimiteriale, attrezzata con panchine e alberi, gli addetti Veritas bloccano i turisti intenti a fare picnic. «Ci capita di continuo di incrociarli, talvolta indossano abbigliamenti balneari. Non siamo autorizzati a dare multe, possiamo solo diffidarli a uscire immediatamente. Li invitiamo a coprirsi e spieghiamo che nel cimitero non ci sono aree attrezzate per consumare pranzi al sacco» spiega Zananto che ovunque ha fatto posizionare cartelli di divieto in più lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo) con la scritta “Area cimiteriale, è assolutamente vietato fare pic-nic”.
Poi un ricordo che ancora lo commuove: «Sono finiti i tempi del rispetto e del silenzio come quella volta che venne qui Little Tony. Il cantante andò a pregare sulla tomba di un suo musicista di Dolo. Era solo, passò di qui senza clamore».
Anche all’ingresso e all’interno del cimitero vi sono insegne ben visibili che invitano a rispettare la sacralità del luogo nell’abbigliamento e nei comportamenti. Tra i divieti c’è anche quello di non introdurre animali. Una signora ieri si è presentata con la sua “Bobby”. «Abbiamo fatto presente il regolamento di polizia urbana. Ci ha risposto che il suo cane era dentro il passeggino» osserva sconsolato il responsabile.
Sulla problematica dei servizi igienici pubblici interviene il sindaco che evidenzia alcune novità: «Qui posizioneremo i tornelli, invece in centro storico metteremo più servizi igienici e allungheremo gli orari anche oltre la mezzanotte. È una città che deve vivere sette giorni su sette, h 24. Ad esempio per le biciclette stiamo lavorando da due anni per progettare apposite stazioni chiuse. È ora che qualcuno capisca di darmi qualche potere in più solo per l’uso della città». Ennesimo appello al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
«Potrebbe nominare il commissario del moto ondoso. Lo farei io. Abbiamo sintonia con le forze dell’ordine e mi congratulo con le varie categorie. In città non vogliamo persone che fanno picnic ma ospiti d’eccellenza nel senso del rispetto. Nei cimiteri, dove pretendiamo rispetto, vanno garantiti il giusto decoro, la frequentazione in sicurezza, l’accessibilità anche per le persone a ridotta mobilità e un’adeguata e puntuale manutenzione del verde pubblico e degli spazi comuni», conclude il sindaco.
Nel cimitero di San Michele ogni anno arrivano circa 1200 salme, il 57 per cento vengono cremate; il dato è crescita. San Michele è aperto tutti i giorni dell’anno alle 7.30, in estate chiude alle 18, in inverno alle 16,.30.
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