«Picchiato in vaporetto da un pilota Actv»
VENEZIA. "Il pilota mi ha preso a pugni e nella colluttazione ha scaraventato a terra mia madre, che si è ferita alla testa e all’osso sacro». È questa la testimonianza di madre e figlio, D.M. e P.Z, i quali sostengono di essere stati aggrediti mercoledì sera mentre si trovavano assieme a una amica, Manuela, sul battello Actv che dall’isola della Palanca, alla Giudecca, li avrebbe dovuti portare in direzione Zattere. Tutti e tre – madre, figlio che aveva appena festeggiato il 26esimo compleanno e amica – danno la stessa versione.
Notte agitata quella di mercoledì per un vaporetto della linea 2 Actv, teatro della rissa. La versione è opposta a quella che invece dà il pilota del mezzo, che ha sporto denuncia per essere stato picchiato e aggredito.
Denunce incrociate. Actv difende il lavoratore. «In merito all’aggressione subìta mercoledì notte dal pilota Actv in servizio sulla linea 2, l’azienda esprime la propria solidarietà e vicinanza al capitano coinvolto nella vicenda, vittima di un’aggressione deprecabile. L’azienda provvederà a costituirsi a tutela dei propri lavoratori e del proprio patrimonio».
Sul posto, mercoledì notte, anche i carabinieri della stazione di San Zaccaria e il Suem 118. Stando al racconto di madre e figlio, sarebbe stato il pilota ad aggredire i tre, per il semplice fatto che questi ultimi avrebbero protestato sostenendo di essere stati lasciati a piedi dal battello precedente: cosa che avrebbe fatto andare su tutte le furie il comandante. «Avevo mal di schiena», racconta Manuela, «al ritorno della pizzeria dove avevamo festeggiato, camminavo male, ero indietro. Così la mia amica e il figlio hanno chiesto di attendermi, ma ci hanno lasciato a terra. Saliti sul vaporetto successivo, arrivato poco prima dell’una, abbiamo brontolato. Lamentele e colluttazione. Il ragazzo si è avvicinato al comandante e ha detto qualche cosa del tipo “Veniamo trattati come bestie”, senza insultare o offendere. Il capitano ha iniziato a dare i numeri, ha colpito il ragazzo, gli ha sferrato un pugno, noi abbiamo cercato di difenderlo, ma sua mamma ci è finita in mezzo ed è stata gettata a terra. Al giovane è arrivato un pugno sull’occhio, la mia amica ha urlato di non bastonarlo, poi è finita a terra e lui è scappato e ha abbandonato il vaporetto».
Il ragazzo avrebbe cercato di difendersi, secondo la versione dei tre, ma avrebbe visto la madre a terra, semi svenuta. E ancora: «Il comandante non è stato picchiato da nessuno». Poi sarebbero arrivati i carabinieri, che a loro volta avrebbero contattato il 118, almeno stando a questa versione.
Pronto soccorso. Madre e figlio sono andati al Pronto soccorso: l’accesso è registrato poco dopo le due, sarebbero usciti attorno alle 5. Tre giorni di prognosi per il 26enne, cinque per la madre. «Il capitano mi ha sferrato tre pugni», sostiene D.M. «il primo così, alla sprovvista, preso dalla rabbia, poi altri due. Mi sono impaurito quando ho visto mia madre che per difendermi era stata sbattuta a terra, col capitano che le urlava pesanti offese». Non solo: «Il capitano è fuggito, ha abbandonato il battello e non lo abbiamo più visto».
La versione dell’Actv. Secondo la versione Actv, quella resa dal comandante, invece, sarebbe stato lui ad essere stato aggredito dal giovane, che gli avrebbe sferrato per primo un pugno e poi picchiato fino a costringerlo fuggire dal vaporetto e scappare in fondamenta per mettersi in salvo. Il pilota ha sporto denuncia ed è in malattia, con dieci giorni di prognosi. Anche madre e figlio sono andati dai carabinieri per sporgere denuncia. Le indagini sono affidate ai carabinieri.
Manifestazione di protesta. Pesante la condanna dei sindacati di categoria, che annunciano manifestazioni e un’iniziativa in Canal Grande: tutte le imbarcazioni, private e pubbliche, verranno invitate a suonare in segno di protesta. «Atto gravissimo», commenta Valter Novembrini segretario generale della Filt-Cgil, «che dimostra la mancanza di sicurezza per tutti i cittadini e per chi lavora. Ci auguriamo che almeno in questo caso l’azienda abbia il coraggio di costituirsi parte civile e che non lasci il lavoratore da solo a difendersi e a tutelarsi da queste aggressioni. Ci saremmo aspettati almeno un tweet del sindaco, di solito molto solerte. A Venezia l’escalation di criminalità e violenza è all’ordine del giorno». Duro anche Alfredo Pipino, Utl Ugl Venezia «Non si contano più ormai gli episodi di aggressione al personale del movimento di trasporto pubblico. Chiediamo e pretendiamo che tali fenomeni debbano essere combattuti a 360 gradi, con l’installazione di dispositivi di sicurezza».
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