Picchiato in discoteca, il racconto di Daniele: «Ho visto la morte, vivo per miracolo»
PIANIGA. «Mi sono visto la morte davanti, se sono vivo è solo un miracolo. Se il colpo mi avesse centrato 10 centimetri più in là sull’arcata sopraccigliare per me sarebbe finita lì. Ora attendo che chi mi ha aggredito in questo modo, visto che è stato preso, risponda fino in fondo delle sue azioni di fronte alla giustizia. Le lacune della discoteca sono state tantissime».
A dirlo è direttamente dalle stanze del reparto di neurochirurgia dell’ospedale dell’Angelo di Mestre Daniele Bariletti, il ragazzo di 24 anni di Pianiga colpito da un fortissimo pugno che lo ha centrato al volto mentre si trovava all’interno della discoteca “Vanilla Club”, ora chiusa dalla Questura per 15 giorni. Era in compagnia di amici e della fidanzata. Il giovane è finito in coma e poi ha subito due interventi, uno per la riduzione di un ematoma alla testa, e un altro per una operazione maxillo-facciale, viste le fratture al volto. Daniele Bariletti rimarca che, non si è trattato di alcuna rissa, ma che è stato vittima di un’aggressione feroce e deliberata.
La Polizia ha individuato il suo aggressore, un 35enne residente a Cavallino-Treporti, esperto di arti marziazi: è stato denunciato a piede libero per lesioni aggravate.
Il racconto di Daniele. «Mi trovavo nell’area privè del locale», spiega, «stavo parlando con la mia fidanzata. Ho visto che poco distante si trovava un uomo sulla trentina, alto 1,90 che saltellava freneticamente con la bottiglietta di un analcolico in mano. In questo suo movimento ha urtato la mia ragazza di spalle. A quel punto ho solo allungato la mano facendo pressione sul suo petto con i polpastrelli delle dita, come a indicare che facesse attenzione a dove metteva i piedi. Quando ho visto che si era alterato ho subito alzato le mani come a spiegare che non intendevo attaccare briga. In tutta risposta sono stato centrato al volto da un fortissimo pugno che mi ha fatto finire accasciato sul divanetto, in stato di semi-incoscienza mentre perdevo sangue copiosamente».
Subito gli amici e la fidanzata lo hanno soccorso e hanno avvertito la sicurezza della discoteca. «A parte il fatto che l’ambulanza non è stata chiamata», ricorda il giovane, «c’è anche da ricordare che quando con i miei amici stavamo uscendo e io ero ferito con il volto distrutto, io stesso con loro, e la mia fidanzata, avevamo individuato l’aggressore. La sicurezza della discoteca a quanto so lo ha fermato, ma in un secondo momento, mi è stato riferito, lo ha rilasciato inspiegabilmente. Ora per fortuna le forze dell’ordine lo hanno individuato. I medici mi hanno detto che se fossi stato colpito dal pugno 10 centimetri più alto in direzione dell’occhio, vista fa forza del colpo sarei morto».
La notizia che il responsabile dell’aggressione è stato individuato, è stata accolta positivamente dai genitori di Daniele. «Ora la priorità è che Daniele torni a casa senza alcuna conseguenza permanente», spiega il papà, «resta il fatto che ora ci aspettiamo che la giustizia non si fermi. Mi colpisce poi, che l’autore dell’aggressione che poteva costare la vita a mio figlio, sia un 35enne, cioè un uomo non un ragazzo. I medici mi hanno detto che se gli esami e i controlli daranno esito positivo, Daniele potrebbe tornare a casa già la prossima settimana».
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