Picchia e rinchiude a chiave la compagna e il neonato. Arrestato
CHIONS (PORDENONE). Picchia, chiude a chiave la compagna e il figlio appena nato nella camera dell’agriturismo, dopo un litigio per futili motivi, e finisce in carcere per sequestro di persona, contestato nei confronti di entrambi i congiunti. Un 38enne disoccupato, già residente a Portogruaro e ora senza fissa dimora, difeso di fiducia dall’avvocato Federico Carnelutti del foro di Udine, che l’ha assistito in altri due procedimenti penali, attende ora in carcere a Pordenone l’interrogatorio di garanzia.
Col volto rosso per gli schiaffi e in preda ai singhiozzi, una trentunenne straniera, residente a Venezia, chiedeva aiuto dalla finestra del secondo piano, all’agriturismo Andreana di Villotta di Chions, giovedì sera. Non poteva uscire dalla stanza, perché il suo compagno, di sette anni più grande di lei, aveva chiuso a chiave la porta e si era allontanato.
Con lei, nella camera, c’era un neonato di pochi giorni, figlio della coppia. La donna ha telefonato al 112, chiedendo aiuto. Sul posto sono accorsi i carabinieri della stazione di Azzano Decimo, agli ordini del comandante Luigi Bartocci e hanno liberato la giovane madre. Il compagno stava cercando di raggiungere a piedi il centro di Chions, quando è stato bloccato dai carabinieri.
La donna ha confidato di avere paura del suo compagno e ha trovato il coraggio di sporgere denuncia. Ha riferito di essere stata malmenata.
Il compagno ha chiesto scusa per il suo gesto, che si inquadra in un contesto di disagio economico, ma non ha fornito spiegazioni.
La coppia era arrivata in provincia di Pordenone per cercare lavoro. L’uomo, che faceva l’operaio, ha perso il lavoro. Non possiedono nemmeno un’automobile: a Chions sono arrivati con i mezzi pubblici.
Per scongiurare conseguenze peggiori, su disposizione del pm Pier Umberto Vallerin, i carabinieri di Azzano Decimo hanno proceduto all’arresto.
Prima di trasferirsi all’agriturismo, la famiglia aveva trovato ospitalità alla parrocchia di Madonna di Rosa a San Vito al Tagliamento. Proprio all’ospedale di San Vito, il 12 marzo, il piccolo è venuto alla luce. La puerpera e il neonato sono tornati alla casa della nonna materna a Venezia. Il papà è in carcere. Spetterà al gip Monica Biasutti, lunedì, convalidare o meno l’arresto.
È in corso al tribunale di Trieste un altro procedimento penale che riguarda il 38enne portogruarese. In questo caso è accusato di maltrattamenti, ma nei confronti di un coinquilino con il quale non aveva alcun legame di parentela. L’avvocato Carnelutti lo ha difeso pure in un altro processo, che si è concluso con un’assoluzione.
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