Piazza sempre più pazza tra bici e caffè a 8,90 euro

Un turista in sella alla due ruote, un altro protesta per il caro-tazzina E c’è chi deve difendersi dagli sputi affiggendo un cartello sulla porta di casa

Non c’è niente di più bello di una pedalata tra le colonne di Marco e Todaro, si dev’esser detto il turista che ieri mattina, in sella alla sua bicicletta, zainetto nel cestino e moglie al fianco (però a piedi), ha fatto gimcana tra piccioni e visitatori, come fosse al parco sotto casa. Niente di strano, perchè i masegni dell’area marciana assomigliano sempre di più a una pista ciclabile per bici, monopattini e skatebord.

Non c’è niente di più piacevole di accomodarsi al bar e prendere un caffè sotto un sole di inizio novembre che sembra quello di maggio, si dev’esser detto un altro turista che, sedutosi al Todaro e bevuta la sua tazzina, si è poi alzato alleggerito di 8.90 euro, tanto gli è costata la sosta durata pochi minuti. Niente di strano, perchè il prezzo era segnato nel listino e tutto, a San Marco, costa quel che deve. Ma intanto il foresto si è detto: mai più.

Mai più in una Piazza che anche durante lo scorso fine settimana ha mostrato il suo lato meno desiderabile: quello di un’area spremuta a vario titolo e in vario modo da tutti, dai venditori abusivi così come dai turisti maleducati che mai farebbero a casa propria quel che invece si sentono autorizzati a fare all’ombra della Basilica.

Poi ci sono i casi limite di eccessi incontrollati come è accaduto proprio dietro la Piazza, in calle Fiubera, dove il portone di un residente è stato scambiato da altri per una sputacchiera al punto che il veneziano, stanco di dover ripulire il gradino e la porta, ha affisso un cartello nel quale ha chiesto in modo ultimativo di essere lasciato in pace.

L’autunno, dopo un’estate da paura, non sembra portare civiltà in laguna, assalita ogni giorno da migliaia e migliaia di persone, senza controlli adeguati nell’area marciana nè un piano stategico sul turismo.

La biciclettata di domenica arriva alla fine di una lunga e pazza corsa che ha visto sfrecciare sui masegni della Piazza tutte le due ruote possibili e immaginabili, in una confusione di ruoli tra il degrado, lo sport e il rispetto.

Annunciato da decenni da tutte le Giunte degli ultimi lustri, il piano per salvaguardare l’immagine e la storia della Piazza è sempre rimasto lettera morta, fatto salvo per quattro totem con il decalogo della buone maniere che nessuno ha mai letto.

Finita l’Expo di Milano, che di riflesso ha rovesciato in centro storico una quantità ancora maggiore dei visitatori, ora tocca ai “ponti” invernali e, d’un balzo - a partire dal prossimo 23 gennaio - sarà già Carnevale con tutti i problemi sui flussi turistici ancora da risolvere.

Manuela Pivato

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