Piazza Mazzini il Comune risarcito con 300 mila euro
JESOLO. Lavori in piazza Mazzini, il Comune incassa i 300 mila euro della polizza assicurativa dopo aver vinto il ricorso. La fine di un iter molto lungo, seguito dall’ufficio Urbanistica per entrare in possesso della somma a garanzia della sostituzione della pavimentazione delle zone carrabili in piazza, prestata dalla ditta Compagnia Sviluppo Immobiliare s.r.l., titolare dell’intervento del Piruea Aquileia. Si ripagano anni di lavori e interventi di manutenzione e sistemazione, danni derivanti da incidenti e infine il grave danno all’immagine della città che per anni ha dovuto presentare la piazza forse più conosciuta come un cantiere aperto.
La somma va a compensare la spesa del Comune per i lavori di completamento della pavimentazione e gli altri interventi di manutenzione straordinaria svolti. I primi danni e problemi di sollevamento di alcune lastre risalgono infatti al 2008. Le prime pioggie sulla piazza ristrutturata ebbero come effetti il sollevamento delle piastrelle sulle quali iniziarono a inciampare i pedoni, cadere i ciclisti, subire danni le auto in transito. Senza contare la desolazione nel vedere una piazza appena realizzata e già piena di problemi e insidie. «La linea assunta dalla giunta e dall’assessorato all’Urbanistica è stata quella della tolleranza zero», commenta l’assessore all’Urbanistica Otello Bergamo, «di fronte a situazioni di questo genere che hanno portato solo un grave danno a Jesolo non era pensabile poter accettare l’offerta di transazione proposta dalla ditta. Un grazie ai miei uffici, al sindaco che ha appoggiato assieme alla giunta questa battaglia burocratica che si è conclusa positivamente dopo mesi di riunioni, a tutela dei cittadini e della città questo è un gran risultato».
La procedura di escussione della polizza, seguita dall’ufficio Urbanistica, si è conclusa con il rigetto del ricorso di Compagnia Sviluppo Immobiliare s.r.l. contro il Comune di Jesolo e UnipolSai assicurazioni Spa davanti al Tribunale di Treviso. Riconosciuto l’inadempimento della ditta, condannata anche alla rifusione delle spese di lite, ovvero il mancato completo ripristino dei danni alla pavimentazione, quindi gli oneri derivanti dalle numerose richieste di risarcimento formulate da terzi che hanno subito infortuni addebitati al Comune, oltre al danno all’immagine subito dal Comune stesso, che ha presentato a residenti e turisti, per la stagione estiva del 2014 e due periodi pasquali 2014 e 2015, una delle piazze principali della città ancora come un cantiere aperto, anziché come un’opera pubblica finita.
Giovanni Cagnassi
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