Piazza Mazzini a pezzi, il Comune chiede i danni

La giunta pretende i 300 mila euro della polizza fidejussoria della ditta. L’assessore Bergamo: «Evidente inadempienza, non possiamo più aspettare»

JESOLO. Pugno di ferro su piazza Mazzini e i lavori al Piruea Torre Aquileia. Il Comune è duro nei confronti dell’impresa che ha eseguito i lavori e l’assessore all’urbanistica Otello Bergamo comunica lo stop ad altre deroghe. Si procede allora con l’escussione della polizza fidejussoria da 300 mila euro per inadempienza della ditta che non ha completato le opere previste nel 2009 dalla precedente giunta.

 I lavori erano collegati alla realizzazione dell’intervento Piruea di piazza Mazzini con il rifacimento della piazza e di via Aleardi. La pavimentazione ha però ceduto ripetutamente in più punti soprattutto nel periodo delle piogge. Un collaudo, secondo quanto sostenuto dall’amministrazione, è stato fatto per le altre opere realizzate secondo progetto e secondo i tempi, mentre erano state poste come prescrizioni la sistemazione delle parti carrabili che non sono mai state fatte secondo quanto previsto, ed escluse dai lavori.

Ecco perchè si è deciso di procedere alla escussione della polizza fidejussoria accesa dalla ditta Compagnia Sviluppo Immobiliare srl con la compagnia Unipol per un ammontare di 300 mila euro, risalente al 23 gennaio del 2009 a fronte di una serie d’interventi urbanistici nell’area circostante la piazza, compreso il rifacimento della pavimentazione.

  «Abbiamo deciso, di comune accordo con la giunta, di procedere in questo senso per inadempienza della ditta appaltatrice dei lavori che non ha rispettato i tempi e lo svolgimento dei lavori come assicurato da contratto», spiega l’assessore all’urbanistica Otello Bergamo, «la società Compagnia Sviluppo Immobiliare, è inadempiente relativamente alle opere di rifacimento della pavimentazione stradale, iniziati il 18 marzo 2013, che non sono mai stati completati conformemente a quanto previsto dal progetto approvato con permesso di costruire del 4 marzo 2013 e secondo le indicazioni degli uffici competenti, né rispetto al crono programma previsto».

Dopo vari solleciti, lo scorso gennaio la ditta aveva proposto la l’asfaltatura più funzionale rispetto alla riposa delle pietre, che necessita di continui interventi di sistemazione e manutenzione da parte del Comune. Soluzione che poi non è stata eseguita. Così il 13 febbraio è stato dato avvio alla procedura di escussione della polizza. «La Compagnia Sviluppo Immobiliare ha diffidato Unipol a liberare la somma di 300 mila euro sottoscritta a inizio lavori proponendo di liberare solo 28 mila euro che, secondo la ditta, corrisponderebbe all’entità dei lavori non ancora svolti», aggiunge Bergamo, «ma il Comune insiste per vedere liberata l’intera somma».

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