Piazza Indipendenza vasca verso la chiusura

San Donà. Ancora problemi di manutenzione per la fontana e l’agorà Ieri gli operai del Comune erano al lavoro per estirpare le erbacce

Piazza Indipendenza deserta e piena di disagi, il Comune pensa a un piano di manutenzione e rilancio dopo l’imponente, quanto discusso, intervento di riqualificazione. Ora la palla è passata all'assessore all’urbanistica, Francesca Zottis, che dovrà gestire la piazza, i suoi problemi e soprattutto i costi in crescita.

Non sono bastati gli oltre tre milioni per una rivoluzione urbanistica che ha modificato gli assetti della città, sottraendo parcheggi e chiudendo la circolazione, ma richiede contenuti per riempire la nuova idea di piazza ampia nel cuore di un centro che si è spopolato nel corso degli anni. Come se non bastasse, l’opera si deteriora a vista d'occhio. Le piastrelle in granito baveno bianco sono macchiate, di giallo e nero, già dopo poco più di un anno e la loro condizione è destinata a peggiorare se non saranno continuamente lustrate, come del resto i marciapiedi in costoso terrazzo veneziano che ben figura solitamente in sontuose abitazioni e non come cornice di una piazza pubblica. Tra le fenditure delle piastrelle in piazza s’infila di tutto e gli operai del Comune devono utilizzare delle speciali roncole per pulire ed estrarre di tutto: terra, erba, mozziconi di sigaretta, gomme da masticare, in barba alle sanzioni da cento euro previste per i trasgressori.

«Rilancio della centralità di piazza Indipendenza e costanti manutenzioni», è dunque lo slogan con cui l'assessore Francesca Zottis commenta il primo intervento dell’anno sul salotto della città che ieri mattina ha attratto l’attenzione di tanti passanti. Svariati operai del Comune sono infatti intervenuti per estirpare erbacce da alcuni angoli della piazza. «Obiettivo è mantenere la piazza pulita e bella attraverso una costante manutenzione, la posa di strutture temporanee quali le casette natalizie», aggiunge l'assessore Zottis, «e l’organizzazione di manifestazioni».

Un altro problema è la fontana di fianco al museo della bonifica che percorre in lunghezza la cornice della piazza. Il lungo specchio d'acqua, che sembra un canale e idealmente lo rappresenta fino diventare immagine del fiume, è spesso del tutto asciutto. Lo era anche ieri. Le fontane che dovrebbero irrorarlo costantemente di acqua non potabile hanno avuto delle rotture e anche la sua pulizia è difficoltosa, perché si riempie di fogli e altri rifiuti. Il Comune sta pensando, assieme all'assessore alla cultura di Chiara Polita, a una soluzione diversa. Potrebbe essere "tombata", quindi coperta con delle opere che raffigurano la storia di cittadina, magari sotto forma di mosaico.

Giovanni Cagnassi

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia