Piazza Ferretto non tira più morìa continua di negozi
Svendite promozionali, cambi di gestione, vetrine che si spengono per sempre annunciando liquidazioni totali. «È un bollettino di guerra», come lo definisce Tiziano Scandagliato (Confesercenti), il bilancio delle attività che decidono di lasciare il centro cittadino oppure cercano di vendere, di trovare un altro negozio ad affitto più basso, cedere.
In piazza Ferretto in questi giorni sono spuntate ancora svendite promozionali e ci sono saracinesche che si abbassano. La pasticceria Al Duca che si trova all’inizio di galleria Barcella, a due passi dal Duca D’Aosta, ha venduto. All’interno si lavora e sulle vetrine un cartello annuncia una nuova inaugurazione, mentre i vecchi proprietari hanno in mente nuove attività. In piazza Ferretto, la gelateria Pedro ha le luci spente. Dovrebbe riaprire a febbraio come consuetudine, probabilmente riaprirà, ma sulla vetrina, nel frattempo, c’è anche un cartello con tanto di scritta “vendesi”.
E proprio ieri il noto negozio di calzature Pavan, sempre in piazza Ferretto, che si trova a fianco di Luisa Spagnoli, ha iniziato i lavori di allestimento della liquidazione totale “per chiusura punto vendita”, come si evince dalle vetrine, davanti alle quali in parecchi si sono fermati a dare un’occhiata, incuriositi. Da oggi la svendita delle scarpe, che sicuramente sarà affollata.
La piazza, insomma, non tira più. Un paio di mesi fa aveva chiuso uno dei bar più frequentati, il Paradiso del Gelato, prima ancora era toccato al Caffè Grande Italia, poi senza preavviso di sorta aveva chiuso il negozio di scarpe Bagatt.
In via Poerio leva le tende Isabelle, negozio di scarpe storico, attività con 25 anni sulle spalle. I gestori fanno sapere che le motivazioni sono tante: «Professionalità poco apprezzata, centri commerciali». All’interno calzature a metà prezzo e folla. E a breve chiuderanno Vidotto Sport, che sta liquidando la merce, e, a due passi, la profumeria Marionnaud. In via Carducci abbassa le saracinesche Puppet, abbigliamento per bambini, trent’anni di vita, che ha anche creato una pagina Facebook con l’evento della svendita totale, che iniziava ieri. Anche in questo caso, si parla di concause. «Mercato difficile e diverse motivazioni», si limitano a dire, «ma in futuro, non si sa mai». Le clienti sono dispiaciute.
«È un bollettino di guerra», commenta Tiziano Scandagliato (Confesercenti), «siamo davvero molto preoccupati. Per un negozio che apre, ne chiudono quattro e anche settori che sono sempre andati bene, oggi sono in crisi. Se non cambiano le cose in fretta, si continuerà a peggiorare».
Non indugia sull’origine della moria: «Abbiamo detto tanto, continuiamo a ripetere. Politiche sbagliate, crisi che morde, parcheggi, outlet, lavori, si potrebbe andare avanti all’infinito. A Mestre manca la qualità, manca un grosso attrattore in centro come è stato Le Barche quando ha aperto, manca chi ti fa venire la voglia di fare una passeggiata».
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