Piazza Duomo, danni alla fontana
Danneggiamenti alla fontana di piazza del Duomo o delle Grazie, intervengono i vigili. Ieri mattina sono stati segnalati dei bambini che giocavano dentro la fontana, senz’acqua, e che hanno provocato dei danni alle statuette. Erano due bambini di 8 e 10 anni, con le loro famiglie sedute poco distante. Gli agenti sono arrivati e hanno identificato i genitori dei piccoli. La loro disattenzione è costata una denuncia e comporterà anche un risarcimento dei danni provocati alla fontana.
Le fontane di San Donà, almeno quando funzionano, sono spesso teatro di vicende curiose che sollevano l’attenzione dell’opinione pubblica. È ancora motivo di discussione il caso del bimbo nigeriano che faceva il bagno in piazza Indipendenza e che in rete aveva sollevato proteste, offese, minacce, rivolte a un ragazzino che aveva solo 12 anni. In quell’occasione i commenti anche eccellenti di politici e amministratori, soprattutto della Lega, finirono nell’occhio del ciclone, tanto che la famiglia del piccolo aveva presentato una denuncia rivolgendosi a un legale che aveva raccolto tutti i violenti interventi sui social chiedendo almeno le scuse e avanzando richieste di risarcimento ancora in corso. Una vicenda che aveva destato una certa impressione, se non altro per la virulenza degli attacchi della rete e le strumentalizzazione che seguirono.
Quest’ultimo episodio in piazzetta del Duomo o delle Grazie è stato affrontato dal vice sindaco e assessore alla sicurezza, Luigi Trevisiol. «Sembra una marachella», dice, «ma certo questi genitori devono stare attenti ai loro figli anche perché potevano farsi del male e non è certo normale andare a giocare dentro una fontana, seppure priva d’acqua. Sono stati denunciati e il comandante della polizia locale valuterà poi il risarcimento assieme al Comune per i danni provocati. Sarà l’occasione per rifare questa fontana che è dedicata alle Grazie della Madonna e che invece, per un’interpretazione errata, in passato era stata realizzata con tre statuette di donne che poco avevano a che fare con il Duomo e la religione».
Giovanni Cagnassi
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