Piazza chiusa alle auto Le frazioni dicono di no

Mirano. Unanimi i risultati della consultazione coordinata da “Viabilità sicura” «Senza autobus la pedonalizzazione renderebbe più difficile la nostra vita»

MIRANO. Pedonalizzazione della piazza, il dibattito è decisamente aperto. Intervengono ora i comitati delle frazioni che, a sorpresa, si schierano con la Confcommercio. Per ragioni diverse in realtà, ma il loro no alla piazza chiusa è netto. Dopo il botta e risposta tra Confcommercio e Legambiente, è, infatti, partita tra i vari comitati di Zianigo, Scaltenigo, Ballò, Campocroce e Vetrego (oltre che alcune famiglie di Luneo) una consultazione veloce, coordinata dal comitato viabilità sicura di Scaltenigo e Ballò.

La contrarietà alla piazza pedonale nel capoluogo è praticamente unanime. «Renderebbe ancor più difficile la vita ai cittadini delle frazioni che devono raggiungere il capoluogo», spiega la portavoce di viabilità sicura, Ivana Cagnin, «non siamo serviti da mezzi pubblici, praticamente costretti a utilizzare solo l’automobile». Insomma, per i residenti della frazioni, già è un problema arrivare a Mirano, figuriamoci poi trovarsi la piazza chiusa alle auto, con i ben noti problemi di parcheggio in centro. «Chi vive in centro ed esce a piedi o in bicicletta, sarebbe certamente felice di trovare la piazza libera dalle auto», afferma Cagnin, «ma bisogna mettersi anche nei panni degli abitanti delle frazioni e comprendere tutti i disagi che questi ultimi devono superare ogni giorno per arrivare in centro, con difficoltà a parcheggiare e non potendo certo costringere le persone anziane a fare lunghi tratti a piedi».

Piazza pedonale utile per incontrarsi e socializzare? Le frazioni ricordano che le occasioni a Mirano, comunque, non mancano, dai parchi alle piazzette pedonali del centro, come quella della fontana o attorno all’ovale. «Non per niente Mirano è finita nell’elenco dei comuni più vivibili d’Italia», ricorda Cagnin, «come a dire che anche se attorno all’ovale si corre in auto, non è poi un centro da buttar via».

«Ciò che bisognerebbe invece potenziare», aggiunge la portavoce, «oltre al trasporto pubblico, è la rete di piste ciclabili che collegano il centro alle periferie, ai luoghi di lavoro, alle scuole e ai servizi principali, favorendo e incoraggiando così i cittadini a usare la bicicletta e lasciare l’auto in garage. Questo, a nostro avviso, è un modo corretto di valorizzare il centro, non imponendo ulteriori difficoltà a chi necessita di servizi essenziali e fatica a muoversi». Cagnin ha anche ricordato come questi aspetti siano già stati sottolineati dalla Consulta territorio e ambiente di Mirano, che suggerisce tra l’altro l’individuazione di stalli per le biciclette, vicino ai negozi per creare ordine e favorire la fruizione del centro e dei suoi servizi a tutti i cittadini.

Filippo De Gaspari

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia