Piatti di vongole contro le trivelle a Venezia
CHIOGGIA. Le ragioni del Sì al referendum di domenica prossima, spiegate con un piatto di vongole o fasolari, cucinati secondo le tradizionali ricette venete.
È un modo insolito, ma facilmente comprensibile, quello che i pescatori dei Cogevo di Chioggia e Venezia e, in generale, tutti quelli aderenti all'Aci (Alleanza delle cooperative italiane) hanno scelto per manifestare la loro posizione in merito alle trivelle in mare. Oggi, dalle 9 alle 13, una cinquantina di imbarcazioni, in maniera assolutamente pacifica, raggiungeranno le fondamenta delle Zattere a Venezia e distribuiranno materiale informativo sul referendum. «Sui quesiti referendari si stanno creando molte perplessità che rischiano di indurre i cittadini al non voto», recita una nota dell'Aci, «A benefici aleatori e sostanzialmente insignificanti per la collettività derivanti dagli impianti di ricerca e di estrazione, corrispondono danni gravi e onerosi per la pesca, per la salute della popolazione, e per il turismo. Riteniamo dunque fondamentale che i cittadini si rechino alle urne e per la tutela di un inestimabile patrimonio naturale e che votino “Sì”». Oltre alle informazioni, i pescatori offriranno, ai passanti, delle degustazioni di vongole o fasolari, giusto per far comprendere che questi prodotti potrebbero scomparire una volta che il mare sia stato invaso da trivelle, piattaforme e impianti simili.
Un argomento tanto più sentito da questi pescatori se si pensa che il loro “stile” di pesca ha nulla a che fare con la razzia indiscriminata ma è un vero e proprio metodo di “coltivazione” del mare, autogestito, in cui sono gli stessi pescatori a decidere, giorno per giorno, quanto raccogliere. E, in molti casi, il “quanto” può diventare zero, quando si tratta di preservare, per il futuro, le capacità riproduttive della risorsa. Alla manifestazione parteciperanno i vertici delle associazioni cooperative venete e quelli nazionali dell'Aci ma ci saranno anche l’assessore regionale all’ambiente accompagnato dal collega della pesca, Giuseppe Pan. «Con quasi 3700 imprese nella filiera ittica, di cui 3 mila nella produzione primaria, una flotta di 652 pescherecci tra Venezia, Chioggia, il Polesine e Caorle, 22 mila tonnellate di pescato in mare», ricorda l’assessore regionale Pan, « il mondo della pesca in Veneto rappresenta uno dei settori trainanti della nostra economia, fortemente connesso al turismo e alla tutela dell’ambiente».
Diego Degan
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