Piarotto, spunta un acquirente ma il presidio e i timori restano

SANTA MARIA DI SALA

Un nuovo acquirente per Piarottolegno di Santa Maria di Sala. La notizia è stata data ieri dai rappresentanti di Fillea Cgil e Filca Cisl nell’assemblea fatta con i lavoratori in un’area verde davanti alla fabbrica dove, da qualche giorno, è attivo un presidio per chiedere risposte alla proprietà sul futuro dell’azienda. È presto per dire che Piarotto passerà di mano, perché non si conosce il nome del gruppo o dell’imprenditore interessato e se la trattativa andrà eventualmente in porto. Ci vuole evidentemente del tempo. Ma la scorsa settimana, nella riunione in Regione, è uscita questa possibilità dalla stessa Piarotto e nel nuovo incontro in agenda il 22 giugno, potrebbe emergere qualche dettaglio in più.

La voce alimenta qualche speranza tra i 91 lavoratori di uscire dal tunnel (sono in cassa integrazione e non vanno in fabbrica da marzo ndr) ma c’è sempre da stare con i piedi per terra per una situazione ancora tutta da decifrare. Il timore è il trasferimento in Polonia, dove da molti anni c’è già uno stabilimento funzionante. E in questo momento, tra ipotesi sul futuro e realtà, prevale quest’ultima. Senza dimenticare che il 26 giugno terminerà la cassa e si dovrà capire cosa fare dal giorno dopo in poi.

«Facciamo un appello alla Regione», dice il segretario provinciale di Filca Cisl Andrea Grazioso, «perché trovi una soluzione per gestire la prossima fase. Stiamo vivendo un momento simile al 2017, quando finirono gli ammortizzatori sociali ma si fecero degli investimenti e ci fu la ripresa lavorativa, con assunzioni. E tutto faceva pensare a un rilancio. Qui si fanno prodotti di qualità, con personale specializzato: sarebbe un peccato non garantire la continuità aziendale». Un altro nodo è l’età media dei dipendenti, che oscilla tra i 50 e i 55 anni e per qualcuno la pensione non è dietro l’angolo. «Parecchi non sarebbero ricollocabili» spiega Roberta Gatto di Fillea Cgil «e stiamo studiando una serie di possibilità per capire se qualche dipendente è interessato a entrare in Aspi (Assicurazione sociale per l’impiego ndr) per poi uscire. Il fatto che Piarotto parli di un possibile compratore ci rassicura per una tenuta occupazionale ma non sempre è così». Il presidio andrà avanti sino al 22 giugno. —

Alessandro Ragazzo

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