Piano per recuperare le torri della guerra

CAVALLINO. Nuove opportunità economiche per gli investitori privati che vogliono far rivivere la storia di Cavallino-Treporti attraverso la ristrutturazione delle torri telemetriche nel progetto di Parco storico diffuso. Gli edifici, eretti prima della Grande Guerra come torri di avvistamento per i forti militari del litorale, potranno ora trasformarsi in strutture ricettive, adibite alla ristorazione o destinate a progetti ambientali. Dopo il recupero museale di Batteria Pisani, la messa in sicurezza di Batteria Amalfi, la creazione dello spazio espositivo di Batteria Radaelli e la valorizzazione del parco della memoria di Batteria S. Marco, interventi inseriti dal 2015 nel progetto di recupero e valorizzazione dei beni storici di Cavallino-Treporti “Via dei Forti”, l’amministrazione Nesto, con avviso pubblico, punta ora alla riqualificazione e valorizzazione degli edifici di difesa di Venezia realizzati nei primi anni del secolo scorso.
Sei le torri oggetto del bando che ancora oggi è possibile ammirare in tutta la loro magnificenza: la torre Lio Grande, l’ex stazione goniostadiometrica Ca’ Crepaldo, l’ex stazione goniostadiometrica Ca’ Vignotto, il compendio ex telemetro di Punta Sabbioni, l’ex Stazione telemetrica Ca’ Bodi, e la torre telemetrica Ca’ Scarpi. «Riportare in vita e dare un nuovo significato ai luoghi storici è un forte segnale di crescita e sviluppo del nostro territorio», dice la sindaca Roberta Nesto, «ed includere i privati cittadini in questo importante percorso valorizza ancor di più il progetto avviato dall’amministrazione. Riqualificare questi edifici diventa anche una nuova opportunità di sviluppo perché possono nascere nuove economie, nuove professionalità e nuovi posti di lavoro, nonché nuove occasioni per far conoscere Cavallino-Treporti nell’ambito del turismo storico e dell’allungamento della stagione».
Il Comune, dopo aver selezionato la manifestazione di interesse migliore, avvierà il procedimento per l’acquisizione a titolo gratuito delle torri telemetriche attraverso un accordo di valorizzazione siglato con l’agenzia del Demanio e il Ministero dei Beni e attività culturali. L’accordo definirà le condizioni di valorizzazione sulla base della proposta progettuale presentata dal privato. Una volta trasferiti i beni al Comune, quest’ultimo potrà, con procedura ad evidenza pubblica, concedere l’uso delle torri con durata da un minimo di 9 anni ad un massimo di 50 in base all’investimento proposto dai privati interessati. —
Francesco Macaluso
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