Piano di recupero all’ex cementificio M5S: «È una follia»
CHIOGGIA. «Una follia urbanistica pura, con il pretesto di riqualificare una zona in evidente degrado». Gilberto Boscolo, consigliere comunale grillino, definisce così il piano di recupero dell'ex cementificio dell'Isola dei Saloni, attualmente al vaglio della commissione di Salvaguardia che dovrà dare, o meno, l'ok finale al progetto.
Il piano prevede la realizzazione, al posto del cementificio abbandonato da decenni, di edifici residenziali per 25600 metri quadri netti, più 4140 mq commerciali e 22 mila mq di parcheggi. Oltre 400 appartamenti in fabbricati da quattro piani fuori terra, che formeranno cinque “muraglie” ininterrotte più lunghe di molte calli del centro storico e due piani interrati, per una profondità maggiore dell'adiacente Canal Lombardo. Questo il “mostro” urbanistico che Boscolo accusa di alterare lo sky line urbano con un'architettura «incompatibile con la conformazione del centro storico che si affaccia sull'altro lato del canal Lombardo, con una viabilità di accesso non idonea e una rete fognaria inadeguata alle necessità delle 430 cucine e 694 bagni, per la quale, ad oggi, Veritas non ha consentito l’allacciamento alla rete». La storia inizia con la legge regionale 23 del 1999 che consente i programmi integrati di riqualificazione urbana ed ambientale (Piruea). Nel febbraio 2005 il consiglio comunale approva un accordo di programma con la società Euterpe srl per il Piruea e nel 2009 viene firmata la convenzione che prevede la cessione al Comune di 100 posti auto, 10 appartamenti da 35 mq e altri dieci da 45 mq con i relativi 20 posti auto. A carico della Euterpe anche la realizzazione di verde pubblico, parcheggi, reti tecnologiche, viabilità interna, e passerella pedonale sul Canal Lombardo. Circa otto milioni e settecentomila euro su un intervento del valore di 60. «Nulla» afferma Boscolo «se consideriamo l’impatto ambientale del complesso e i profitti che ricaverà la Euterpe srl».
Di parere opposto Fortunato Guarnieri, sindaco all'epoca dell'approvazione del piano: «Il piano era concepito per calmierare il mercato immobiliare e i benefici per il Comune sono evidenti. È cresciuto troppo? Forse, ma la colpa è del piano casa del 2011 che ha consentito l'aggiunta di un piano fuori terra agli edifici, cosa che noi non potevamo prevedere nel 2005». (d.deg.)
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