Petrolchimico, emergenza finita ma restano le preoccupazioni

Le fiaccole del cracking verso lo spegnimento dopo l’ennesimo fuori-servizio di martedì scorso L’Ente Zona rassicura la popolazione ma gli ambientalisti di Marghera e Venezia protestano

Le fiaccole del cracking di Versalis (Eni) al Petrolchimico si spegneranno entro la mattinata di oggi, tre giorni dopo la loro accensione a causa delle oscillazioni di un compressore e il conseguente invio dei gas di etilene e propilene alle due torce per ridurre al massimo le emissioni nocive. L’ennesimo fuori-servizio, anzi «il terzo negli ultimi sette mesi», come sottolineano con molta preoccupazione l’Assemblea permanente di Marghera e Ambiente Venezia. In concomitanza lo spegnimento delle fiaccole riprenderà a pieno regime la raffinazione della virgin nafta e la produzione di etilene e propilene inviati via pipe-line ai petrolchimici di Ravenna e Mantova. In aria sono state immesse, tra martedì e mercoledì circa mille tonnellate di etilene e propilene, «senza alcun problema per la popolazione» ha assicurato l’Arpav dopo i debiti controlli.

Intanto continuano le polemiche per il ripetersi di problemi al compressore del cracking che portano alla fermata dell’impianto e al successivo riavvio, con un intenso utilizzo delle fiaccole. Versalis spa ha comunque confermato che l'impianto del cracking verrà fermato per una quarantina di giorni il prossimo settembre, per una serie di interventi di manutenzione all'impianto, per un investimento di 23 milioni di euro, previsti da oltre un anno. Un intervento deciso un anno fa, dopo la decisione di non procedere – come era previsto – alla chiusura definitiva dell’impianto, ritornato redditizio in conseguenza alla riduzione del prezzo del petrolio

L’Ente della Zona Industriale di Porto Marghera – che recentemente ha aggiornato l’Accordo di Programma sottoscritto anche dall’Arpav per garantire la sicurezza di impianti “a rischio di incidente industriale rilevante” come quelli di Porto Marghera – in una nota precisa che dal momento dell’accensione delle fiaccole avvenuta il 18 aprile «la sala operativa del Simage (il Sistema integrato per il monitoraggio ambientale e la gestione delle emergenze) è stata attiva ed ha gestito la situazione come evento visibile dalla popolazione che ha interessato l’area industriale, come previsto dal Piano di Emergenza della Prefettura di Venezia».

Ben diverso è il tono della presa di posizione dell’Assemblea permanente contro il pericolo Chimico di Marghera. «L'ennesimo incidente negli impianti di Versalis non può essere considerato una normalità» dice il portavoce Roberto Trevisan «Negli ultimi mesi si sono succeduti vari fuori-servizio e incidenti sempre nello stesso impianto del cracking. Tre in sette mesi: 7 agosto 2016, 8 novembre 2016, 17 aprile 2017. Questo dato non può che allarmare la popolazione visto che si tratta di eventi ad alto impatto visivo-emotivo ma anche di impatto sulla salute pubblica, causati da disservizi possono essere imputabili ad una cattiva manutenzione con relativa mancanza di investimenti adeguati sulla sicurezza da parte di Versalis-Eni e l’emissione di gas incombusti e ossidi di azoto vanno ad aggravare una situazione di emergenza sanitaria che già la popolazione vive per il pesante inquinamento dell’aria da polveri sottili».

«Il 18 aprile 2017» aggiunge a sua volta l’Associazione Ambiente Venezia che ieri sera ha proiettato a Marghera il documentario “Porto Marghera, un inganno totale” «i signori della chimica hanno celebrato il centenario della fondazione con fiamme e fumi, centinaia di tonnellate di inquinanti che sono finiti, come sempre, nell’aria che siamo costretti a respirare».

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