Petizione liceo Montale firma anche il sindaco
Studenti del Montale accolti dal sindaco Andrea Cereser che firma la petizione di protesta portata nella sede del municipio. Il primo cittadino ha ricevuto una delegazione dei ragazzi del liceo classico e linguistico, che ha 750 studenti suddivisi in quattro sedi diverse, tra quella centrale in viale della Libertà, il centro di formazione professionale in via Pralungo, l’Itis Volterra e i geometri Scarpa. Una condizione inaccettabile per una scuola con questi numeri con gli alunni in molti casi ghettizzati in angoli di scuole e corridoi. Famiglie e docenti sono con loro, anche se al momento una soluzione non si intravede all’orizzonte.
Più volte la Provincia, con la presidente ed ex sindaco di San Donà, Francesca Zaccariotto, ha ricordato che solo poco tempo fa era disponibile circa un milione e mezzo di euro per il trasferimento della sede nella cittadella scolastica. Ma questi soldi non ci sono più e tra un po’ non ci sarà più neppure la Provincia. Cereser ha rimbalzato la palla alla presidente, ricordando che le soluzioni dovevano essere individuate con precisione prima e in modo concreto dall’ente che ha competenza. Il liceo linguistico, pedagogico e scientifico privato San Luigi, ad esempio, è stato insediato per tempo nella ex pretura sempre in viale Libertà e oggi è una scuola che non ha problemi di sede.
A Ca’ Corner c’è stato un incontro fra la dirigente dell’istituto e la presidente Zaccariotto, quando l’amministrazione provinciale ha confermato l’impegno di mantenere l’assegnazione al liceo Montale delle sei aule al Volterra di San Donà, nonostante i problemi posti dal dirigente scolastico dell’istituto stesso, che a sua volta chiedeva nuovi spazi in considerazione delle ultime iscrizioni. «Spiace dunque apprendere», ha scritto Zaccariotto in una lettera inviata ai dirigenti, «che nonostante la decisione scaturita dall’incontro è in corso una forma di protesta da parte degli studenti del liceo Montale, che si sono organizzati in assemblee pubbliche, azioni di volantinaggio e dichiarazioni sui social network. La Provincia non è mai stata coinvolta in questa forma di dissenso, diversamente avrebbe potuto fornire informazioni utili a contenere proteste molto spesso frutto di errate o incomplete notizie. Chiediamo di promuovere un tavolo di confronto con la presenza di tutti i soggetti competenti e interessati, al fine di fornire correttamente tutte le risposte ai problemi sollevati e, attraverso un confronto, individuare ipotesi future condivisibili, in considerazione anche delle dichiarazioni del sindaco in merito alla volontà di acquisire l’ex centro benessere per risolvere i problemi». (g.ca.)
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