Petizione contro la tendopoli di Zerman

Mogliano. Un centinaio le firme raccolte in pochi giorni, si chiede l’intervento del sindaco

MOGLIANO. I cittadini di Zerman si mobilitano e scatta la petizione anti-tendopoli. Da una settimana, in alcuni esercizi commerciali della frazione moglianese, è infatti possibile firmare un appello nei confronti del sindaco Carola Arena, che suona come un duro atto d’accusa. Dal benzinaio, nel negozio di alimentari, in tabaccheria: è così che i residenti si oppongono al «sovraffollamento» del Bed & Breakfast Le Magnolie.

Nel testo, che in pochi giorni è già stato sottoscritto da un centinaio di persone, si chiede al primo cittadino, nelle sue funzioni di autorità di pubblica sicurezza, di verificare alcune condizioni di conformità. Punto per punto, vengono messe in luce le criticità dell’accoglienza nella struttura di via Malombra: il rispetto della destinazione d’uso in ambito urbanistico, delle normative igienico sanitarie, del regolamento di smaltimento delle acque nere, di polizia urbana rispetto alla circolazione, e l’identificazione degli occupanti «ai sensi e per gli effetti delle vigenti norme in tema di pubblica sicurezza».

Infine, facendo leva sulle voci che parlano di un pesante arretrato sugli affitti, si chiede conto della «regolarità rispetto al contratto d’affitto intestato alla cooperative Hilal di Abdallah Kezraji» e della sua posizione fiscale. «Vogliamo sensibilizzare i nostri concittadini e sottolineare le responsabilità del sindaco», spiegano i proponenti, «Chi ha il compito di amministrare la città è ora che la finisca di tenere la testa sotto la sabbia». Il testo della petizione recita così: «Verificata la molto probabile carenza, anche di una sola delle sopracitate normative, la cittadinanza firmataria renderà responsabile l’amministrazione comunale per tutti gli episodi che potranno verificarsi a danno dei cittadini, dei loro diritti e delle loro proprietà, qualora quest’ultima non provveda allo sgombero del campo profughi oppure l’immediata messa a norma».

A Mogliano i centri che ospitano richiedenti asilo sono tre: l’ex casa di Awa nella frazione di Bonisiolo dall’aprile del 2014, l’ex comunità per tossicodipendenti Selene dal maggio 2015 e dal giugno 2015 la struttura ricettiva di Zerman, di proprietà del fotografo toscano Alessandro Savella. A scatenare la protesta è stata la decisione, a ottobre, di installare una tendopoli nel giardino del B&B.

Matteo Marcon

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia