Petizione con 153 firme al liceo «Fate tornare il prof Favaretto»
VENEZIA. Prima del trasferimento a Fossalta di Piave, i suoi corsi di restauro e ceramica bizantina erano i più apprezzati da studenti e studentesse del liceo artistico di Venezia. Ora, a distanza di un anno, 153 firme (la maggior parte dei suoi alunni) si schierano a difesa di Alberto Favaretto, professore di disegno geometrico. La petizione, sostenuta anche da genitori e docenti, si rivolge a Miur e Ufficio scolastico provinciale. E avanza una richiesta: riportare il professor Favaretto a Venezia.
«La sua presenza» spiega Tommaso Todesca, ex presidente del Comitato genitori del liceo artistico «animava sia l’attività del liceo artistico sia il gradimento dei ragazzi, il suo allontanamento è stato una perdita per tutti». Dopo diciotto anni di insegnamento a Venezia e alle soglie della pensione, a settembre 2017 Favaretto viene trasferito a Fossalta. Dopo i primi mesi di scuola, per problemi di salute legati alla trasferta, entra in aspettativa.
La causa dell’allontanamento starebbe in un “cavillo burocratico” che nasconderebbe dissapori interni al corpo docente. Ad ogni modo, l’insegnante aveva un contratto a progetto: da quasi due decenni, il suo incarico doveva essere rinnovato annualmente. All’origine di quest’anomalia, una fastidiosa vicenda di mobbing risalente ad anni fa. Favaretto, all’epoca professore nell’istituto Mozzoni di Mestre, riceve una denuncia dai suoi ex colleghi. Ne esce innocente ma viene trasferito a Venezia. Qui, il professore si fa apprezzare per le sue iniziative. «Si è sempre prodigato per migliorare le condizioni della scuola» si legge nella petizione «sia a livello didattico che della qualità dell’ambiente».
Si fa poi promotore di svariate iniziative didattiche e culturali: sua l’idea di un corso extracurricolare di restauro, di ceramica bizantina e di fotografia. Tra i suoi progetti, anche il premio Seltzer: un concorso riservato agli studenti, con importanti premi in denaro. Studenti, docenti e genitori del liceo artistico adesso chiedono che la richiesta di reintegrare il professore sia ascoltata. «Questa scuola» conclude la petizione «senza di lui non è più la stessa». —
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