Petizione all’Actv «Vaporetti al freddo servizio indecente»
VENEZIA. Alzarsi alle 5 di mattina in pieno inverno per andare a lavorare è già di per sè faticoso. Se poi bisogna salire su un vaporetto sprovvisto di impianto di riscaldamento, beh, la situazione diventa ancora più spiacevole. Ecco perchè alcuni lavoratori veneziani hanno deciso di scrivere ad Avm, l'azienda che si occupa di mobilità e di trasporto pubblico, per contestare una condizione insostenibile, tanto più in questo periodo, con temperature quasi sempre sotto lo zero.
«Siamo un gruppo di persone che lavora a Venezia» ricorda un utente Actv residente a Pellestrina «che alla mattina prende il vaporetto delle 5.36 dal Lido per raggiungere il centro storico. Peccato però che il battello in cui saliamo non abbia l'aria calda e così siamo costretti a viaggiare al freddo. Nel 2017 ci ritroviamo a salire su mezzi degli anni 60 che hanno perfino alcuni posti all'aperto perfetti per l'estate ma non certo per l'inverno. Pazzesco. È un problema enorme, anche tenendo conto che paghiamo all'anno 2-300 euro di abbonamento. Ci auguriamo che l'azienda possa fare qualcosa per fornirci un servizio decente».
Le risposte di Avm, però, non sono confortanti. L'azienda, infatti, riconosce il disagio ma ammette pure le «difficoltà nel trovare una soluzione strutturale alle problematiche evidenziate». Il disservizio, a quanto pare, è legato alla conformazione di alcuni motoscafi (linea 3, 4.1, 4.2, 5.1, 5.2, 6) e motobattelli (1, 2 e 2/) che «non consentono, o per problemi di spazio o per problemi di tonnellaggio, l'installazione di un impianto di condizionamento dell'aria». Ma, alla fin fine, la risoluzione non è attualmente individuabile soprattutto per problemi di soldi. Infatti, come specifica ancora Avm rispondendo alle proteste dei lavoratori, «negli ultimi battelli acquistati è stato possibile installare l'impianto poiché la struttura degli scafi è stata modificata in fase di costruzione. Tuttavia l'investimento necessario per acquistare nuovi mezzi in sostituzione dell'intera flotta non è compatibile con le risorse economiche disponibili nel bilancio aziendale di Actv». I soldi per sistemare la situazione, insomma, non ci sono. E ai lavoratori non resta altro che coprirsi molto e attendere la fine dell'inverno.
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