Pestaggio in centro, quattro denunciati

Mirano. Fermato un gruppo di giostrai, all’interno dell’auto trovata la mazza da baseball e l’appendiabiti usati nella rissa

MIRANO. Individuati e denunciati dalla polizia alcuni dei responsabili del pestaggio avvenuto domenica pomeriggio in centro a Mirano. Si tratta di un gruppo di sinti residenti tra il Veronese e il Veneziano. Sequestrati anche una mazza da baseball e una spranga. Ancora non chiari i motivi della spedizione punitiva nei confronti di altri sinti che ai carabinieri, intervenuti dopo il pestaggio, non hanno voluto dire perché sono stato picchiati e chi erano gli aggressori. Nulla di nulla.

Nel primo pomeriggio di lunedì, gli agenti del commissariato di Mestre hanno fermato un’auto con a bordo 4 persone sospettate di essere responsabili dell’aggressione di domenica.

Verso le 15.10, agenti del Reparto Prevenzione Crimine di Padova e del commissariato di Mestre, a Dese controllavano un veicolo di colore celeste intestato a F.R., una 47enne residente a Cavarzere.

Alla guida dell’auto c’era il figlio diciottenne, F.E., della donna. Con lui c’erano altri giostrai: F.G., diciottenne residente nel Veneziano, nonché H.K. e H.A. rispettivamente di 29 e 47 anni, originari di Soave.

Gli agenti perquisivano i quattro e anche l’auto. All’interno del portabagagli c’era una mazza da baseball in legno e un bastone appendiabiti in metallo. Ai poliziotti non sfuggiva la similitudine tra gli arnesi rinvenuti e quelli usati il giorno precedente nell’aggressione di via Parauro a Mirano, ai danni di tre persone che, mentre si trovavano in auto, venivano speronate e bloccate da una decina di persone che, dopo aver costretto le vittime a scendere dall’auto, avevano percosso con violenza uno degli uomini presenti sulla vettura. Gli agenti sequestravano gli oggetti e denunciavano i quattro per porto di armi e oggetti atti ad offendere.

Inoltre, in considerazione del fatto che tutti i soggetti indagati avevano precedenti di polizia e non risultavano risiedere a Venezia, né avere giustificati motivi per recarvisi, non svolgendo sul territorio alcuna attività lavorativa né possedendo beni o interessi di alcun genere, al fine di prevenire reati, veniva proposta per tutti l’adozione della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Venezia.

Misura preventiva che a breve li raggiungerà nelle loro abitazioni dove hanno dichiarato avere la residenza. (c.m.)

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