Pesci-robot in laguna per monitorare le acque

Esperimento rivoluzionario nella darsena grande dell’Arsenale: una tecnologìa d’avanguardia applicata da scienziati di sei Paesi, Cnr, Corila e Istituto Sant’Anna
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 15.09.2017.- Arsenale di Venezia, pesci-robot per studiare i fondali della laguna.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 15.09.2017.- Arsenale di Venezia, pesci-robot per studiare i fondali della laguna.
Un banco di pesci-robot subacquei con intelligenza artificiale. Collegati ai computer e una banca dati. In grado di raccogliere informazioni di ogni tipo sulla velocità della corrente, la qualità delle acque e l’inquinamento, l’erosione e la conformazione dei fondali lagunari.


Una vera rivoluzione tecnologica, quella presentata ieri mattina nella sede del Cnr-Ismar all’Arsenale. Ricerca finanziata dall’Unione europea che si chiama Eufet subCULTtron, che punta a costruire 120 pesci robot dalle caratteristiche tecnologiche di avanguardia. Progetto studiato per due anni dagli scienziati di sei nazioni, con la partnership italiana formata dal Corila, Ismar-Cnr e dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Obiettivo è quello di costruire 120 pesci robot che, simulando il movimento dei pesci, è in grado di raccogliere ed elaborare in tempo reale i dati relativi all’habitat subacqueo.


Ieri mattina nella Darsena grande dell’Arsenale il professor Thomas Schmickl dell’Università di Graz ha mostrato il funzionamento dei primi prototipi realizzati.


L’aPad è il robot madre. Una sorta di trottola galleggiante e subacquea, dotata di quattro eliche motrici e sensori in collegamento con il computer di terra (SubcultTron). A questo sono collegati numerosi «aMussel», robot più piccoli che potranno presto essere alimentati anche con pannelli solari. Il robotino scende in profondità, cerca e fotografa, trasmette in tempo reale una massa di dati importanti. «Pensate che oggi la profondità si misura con sistemi manuali, i campioni di acque vengono raccolti spostandosi in barca, uno alla volta». La rivoluzione è che adesso in pochi minuti sarà possibile sapere tutto o quasi di una porzione di mare e di laguna. Strumento essenziale per la conoscenza. E per verificare vantaggi e danni prodotti all’ambiente dai grandi interventi dell’uomo e dagli scavi dei canali. Ma anche un’analisi in presa diretta della qualità delle acque. L’a-Mussel è la “cozza artificiale”, pesa solo due chili ed è lunga 50 centimetri. Ieri una serie di questi «robot mitili» adagiati sul fondale della Darsena Grande hanno trasmesso la situazione reale con la quantità presente di alghe, plancton, pesci. L’aPad (ninfee artificiali) è la piattaforma d’appoggio per i piccoli robot acquatici. Li trasportano nella posizione definita dalla base tramite coordinate Gps, li ricaricano durante il viaggio. E alla fine dell’esplorazione li raccolgono e li riportano «a casa». Infine gli aFish, piccoli robot autonomi che si muovono come un banco di pesci. Ognuno raccoglie dati che comunica al gruppo, innescando un comportamento collettivo. Adesso la rivoluzione dei robot subacquei attende applicazione. «Sono dei prototipi», dice Cesare Stefanini della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, «ma questo utilizzo integrato potrà essere impiegato nella ricerca in laguna». «Lo illustreremo a enti e istituzioni», dice Campostrini, «sono evidenti i vantaggi di questo sistema rispetto alla ricerca tradizionale. Soprattutto per i tempi e la velocità di raccolta dati, il sistema complessivo di analisi delle acque, l’affidabilità. E la possibilità di ricevere immagini in tempo reale dal fondo della laguna.


Una dimostrazione dell’eccellenza della ricerca veneziana, dice ancora Campostrini, che adesso attende applicazioni concrete.


Il raggio di impiego del nuovo sistema è infatti molto ampio, Nello studio dello stato di salute della flora e della fauna. Ma anche nell’applicazione per le industria e l’inquinamento, il turismo e la difesa dell’ambiente costiero.


L’impiego di un certo numero di robot può fornire dati fino a oggi molto generici e non coordinati sullo stato dell’ambiente.


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