Pescherie di Rialto presto nuova sede dei musei veneziani

VENEZIA. Il Palazzetto delle Pescherie di Rialto diventerà il tredicesimo spazio espositivo della Fondazione Musei Civici a Venezia. Uno spazio polivalente, una sorta di Kunsthalle, una casa della cultura che ospiterà mostre di opere che fanno parte delle collezioni museali, ma anche di arte contemporanea e di arti applicate legate alla tradizione veneziana. E, ancora, presentazione di libri o altri eventi, sfruttando la magnifica e ampia terrazza che si affaccia sul Canal Grande. Il commissario straordinario Vittorio Zappalorto ha infatti deciso di onorare un obbligo che il Comune aveva sin dal 2011 con l’istituzione museale presieduta da Walter Hartsarich e diretta da Gabriella Belli, quando aveva ceduto alla Fondazione Prada Ca’ Corner della Regina. L’usufrutto del bel palazzo settecentesco a fianco di Ca’ Pesaro faceva parte infatti del patrimonio della Fondazione Musei sin dalla sua istituzione e con la vendita dell’edificio a Prada era venuta meno una “dote” patrimoniale che Ca’ Farsetti era tenuta a ricostituire. Nel frattempo, infatti, aveva temporaneamente ceduto alla Fondazione Musei il capannone Cygnus al Parco Scientifico e Tecnologico Vega di Marghera, dove sono ospitati in particolare i depositi museali di Ca’ Pesaro, e aveva aggiunto l’usufrutto di 27 immobili comunali, per una rendita annua di 500 mila euro. Una soluzione provvisoria, in attesa di quella definitiva che è arrivata con una delibera che Zappalorto ha già approvato con i poteri del Consiglio comunale. Il Comune cede definitivamente alla Fondazione Musei Civici la proprietà del Palazzetto delle Pescherie di Rialto, con l’esclusione del piano terra e del porticato - per consentire il regolare svolgimento giornaliero del mercato del pesce qui ospitato - e anche quella del capannone Cygnus di Marghera. L’atto di cessione sarà perfezionato nei prossimi giorni da un notaio. «Sono contenta che la ricostituzione del patrimonio della Fondazione si sia conclusa - commenta Gabriella Belli - e che con l’acquisizione del Palazzetto delle Pescherie si possa recuperare ai fini espositivi uno spazio molto “veneziano”, attento alla storia della città, delle sue arti e mestieri e delle sue grandi stagioni artistiche, con aperture anche al contemporaneo magari in relazione anche con la Biennale». L’edificio - composto di due corpi di fabbrica, uno di 280 metri quadri e uno di circa 500 - non è immenso ma estremamente “elastico”, prestandosi appunto a un uso polivalente. Necessario però un restauro prima della riapertura, di un costo di almeno un milione di euro.
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