Pesce per il cenone di Capodanno sequestro della guardia costiera
JESOLO. Operazione “Countdown” la capitaneria di porto passa al setaccio ristoranti, centri commerciali e fornitori di pesce per tutelare la salute dei consumatori. Un’operazione di respiro nazionale che si è fondata sulla operatività delle varie sezioni e capitaneria dislocate sui litorali d’Italia. Quasi 23 mila euro di sanzioni e mezza tonnellata di pesce sotto sequestro nella nostra zona. Così a fine anno, sul litorale di competenza tra Jesolo e Cavallino Treporti, i militari coordinati dal tenente di vascello Stefano Rotolo hanno portato a termine i controlli nel periodo di riferimento dal primo al 30 dicembre 2016.
Ci sono stati complessivamente in mare 29 controlli, cui si sono aggiunti quelli a terra, altri 38. L’operazione va ad aggiungersi a quella della finanza di mare di Venezia che solo pochi giorni fa aveva pizzicato altre cinque società del Veneto Orientale che vendevano pesce senza tracciabilità, sotto misura e irregolare destinato per lo più ai cenoni di fine anno. Un giro di vite a livello nazionale che ha come obiettivi principali la salute dei consumatori e anche il rispetto di ambiente ed ecosistema marino, compromesso da una pesca spesso spietata che ha cagionato nei decenni dei danni irreversibili.
In questi giorni anche le associazioni di categoria, come la Confcommercio con il presidente mandamentale, Angelo Faloppa, hanno fatto un plauso ai militari che hanno effettuato controlli serrati per il rispetto di regole fondamentali per tutta la comunità.
Tra Jesolo e Cavallino Treporti, le sanzioni amministrative elevate sono state in tutto 19, per un importo totale di 22.904,22 euro. Le più elevate sono state di 4 mila euro ciascuna ai danni di due pescherecci, sequestrati entrambi, che vanno ad aggiungersi ai quasi 23 mila euro delle altre sanzioni. E sono stati 8 i sequestri amministrativi. Il peso totale dei prodotti ittici sequestrati è di 583,24 Kg. Più di mezza tonnellata di pesce di ogni genere, dai molluschi a crostacei, passando per il pesce di mare. In quasi tutti i casi riscontrati si trattava di pesce scaduto o mancante della tracciabilità necessaria per la vendita. Nel mirino della capitaneria di porto sono finiti in particolare ristoratori, ma anche centri commerciali e grossisti del pesce. In tutta Italia, quasi 10 mila controlli per oltre un milione di euro di sanzioni.
Giovanni Cagnassi
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