Pescatore, via libera ai funerali
CAORLE. La magistratura di Pordenone ha concesso, già nel tardo pomeriggio di lunedì, il nulla osta alla sepoltura di Mario Amadio, originario di Oderzo, ma da anni ormai in Lombardia.
Il settantenne è morto per infarto lunedì mentre praticava la pesca sportiva a quattro miglia marine da Caorle, di fronte all’estuario del fiume Livenza, tra Porto Santa Margherita e Santa Margherita.
Questa mattina una ditta di onoranze funebri lombarda arriverà a Caorle per raggiungere la cella mortuaria di via Tràghete, dove la salma giace da quando è stata recuperata al largo della costa.
L’uomo aveva ancora alcuni parenti nella cittadina in provincia di Treviso. Nonostante la sua vita si svolgesse ormai nella provincia di Monza Brianza, a Bovisio Masciago, tornava qui non appena poteva per trascorrere il tempo con gli amici e i familiari.
Amadio era un grande frequentatore di Caorle, dove aveva una casa. Era innamorato di questa località e quando aveva qualche giorno libero da impegni, prendeva la macchina per venire con sua moglie. Amava la pesca in altura e questa sua passione lo ha accompagnato per gli ultimi istanti della sua vita.
Amadio non si è nemmeno accorto di quanto stava accadendo. Una fitta al petto è stata fatale e in pochi secondi ha perso conoscenza.
Dopo il malore non ha fatto in tempo a chiedere aiuto perché ha perso conoscenza. Ad allertare i soccorsi è stato il padrone della barca che effettua servizio di trasporto in mare per i pescatori sportivi.
L’intervento del Suem di Portogruaro (il 118 di Caorle era già impegnato in un trasferimento) si è purtroppo rivelato inutile. Sconcerto sia a Bovisio Masciago che a Oderzo per la scomparsa del pensionato che lascia la moglie e un figlio.
(r. p.)
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