Pescatore di 37 anni muore d’infarto

Musile. Alberto Capeleto, di Jesolo, si è sentito male in barca mentre stava controllando degli allevamenti di pesce
Di Giovanni Cagnassi

MUSILE. Muore in barca nella zona Salsi mentre controlla degli allevamenti di pesce tra canali e laguna. Alberto Capeleto, 37 anni di Jesolo, residente in via Pirami, sposato, una figlia di 5 anni, è stato trovato senza vita giovedì sera a bordo di un’imbarcazione utilizzata per navigare sulle acque calme delle valli da pesca.

Siamo in vallo Dogà, luogo prediletto dalle aziende ittiche per allevare trote, branzini e altri pesci di largo consumo e prelibati perché cresciuti nelle celebri valli da pesca. Capeleto aveva già lavorato in passato per la “Blu Valley”, azienda veneziana che ha in questa zona degli allevamenti, e si stava preparando alla nuova assunzione. Tra pochi giorni, il primo di luglio, sarebbe stato assunto a tempo determinato.

Per questo motivo stava prendendo confidenza con il territorio in cui avrebbe lavorato e giovedì pomeriggio era salito su una barca per attraversare dei canali e raggiungere degli allevamenti. Pare sia stato colto da un malore e infatti gli altri operai non lo hanno visto tornare per tempo. Allora sono saliti a bordo delle loro imbarcazioni e lo hanno raggiunto e individuato.

Hanno visto la barca che galleggiava praticamente ferma a pelo d’acqua. Si sono avvicinati perché non si vedeva nessuno a bordo. Era riverso sul fondo dell’imbarcazione, immobile, ormai senza vita. Quando lo hanno visto sono rimasti impressionati e hanno dato subito l’allarme.

Sul posto è arrivata poco dopo l'autoambulanza del 118, con i sanitari del pronto soccorso di San Donà, quindi i carabinieri della compagnia sandonatese per tutti gli accertamenti di rito. Ormai per il 37enne pescatore non c’era più nulla da fare, il suo cuore aveva già cessato di battere. È spirato a causa di un problema a livello cardiaco. La morte è stata accertata dal medico quindi la salma è già a disposizione dei familiari per fissare la data dei funerali nei prossimi giorni.

Capeleto era originario di Jesolo, dove aveva la maggior parte di amici e conoscenti che lo ricordano come un bravo papà, molto esuberante ed espansivo, appassionato del suo lavoro che tra pochi giorni lo avrebbe visto nuovamente impegnato per la stagione nelle valli da pesca.

Parenti e amici si sono chiusi nel dolore e nel silenzio per questa morte improvvisa che li ha colpiti e attendono adesso la data dei funerali per l’ultimo saluto ad Alberto che lascia la moglie e una figlia di cinque anni che adesso andranno sostenute per superare non solo questo difficile momento ma per affrontare insieme la vita.

Giovanni Cagnassi

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