Pertini, tour nel quartiere dimenticato

Passeggiata contro occupazioni abusive e degrado tra piazze che cadono a pezzi e negozi sfitti nelle gallerie commerciali
Di Francesco Furlan

C’è una nuova toponomastica al quartiere Pertini: dalla piazza della vergogna alla fontana di riproduzione delle zanzare tigre passando per il viale della transumanza delle pantegane. Per combattere il degrado - con la protesta ma anche con le proposte - il comitato di quartiere, guidato da Giorgio Rocelli, usa l’arma dell’ironia, ma con un’avvertenza: non passi l’idea che nell’agglomerato che conta oltre mille case pubbliche - 600 di proprietà del Comune e 400 di proprietà dell’Ater - i problemi non ci sono.

«Con l’ironia si affrontano meglio, ma noi siamo determinati e vogliamo risolverli», dice chiaro e tondo Rocelli. E’ stato lui, ieri mattina, a fare da guida per un tour tra i problemi del quartiere. Dopo il passaggio attraverso la galleria alla quale si accede dall’edicola e dalla chiesa, si arriva alla prima tappa del percorso: la piazza del quartiere, totalmente abbandonata a se stessa. Gradini sbriciolati, rampe dissestate, erbacce. «Vi sembra una piazza questa?», si chiede una donna, «gli anziani che ci passano rischiano di inciampare perché la pavimentazione è distrutta». Sul lato ovest, quella che doveva essere la fontana, è diventata una vasca piena d’acqua putrida. Intanto ci nuota una manciata di girini. «Ma tra poco riprenderà la stagione di riproduzione delle zanzare tigre, che dà il nome alla nuova piazza», aggiunge Rocelli.

Nella galleria commerciale che sfocia nella piazza da Sud, le vetrine sono mezze vuote. «Se rendessimo normale questo quartiere, con una piazza decente e vissuta», aggiungono dal comitato, «anche questi spazi diventerebbero più appetibili, e i commercianti ci verrebbero volentieri. Dove c’è il bello si crea il bello, mentre il degrado richiama degrado». Sono una ventina i negozi sfitti in tutto il complesso, ma ci sono anche importanti punti di riferimento per il quartiere, presidi come la farmacia, il bar, la panetteria, il supermercato, l’edicola: servizi che fanno di questo quartiere una sorta si spazio autonomo, dove tutto è a portata di mano. «Non è un peccato lasciarlo andare in degrado così per responsabilità di Ater e Comune?». Ad alzare il livello della tensione tra i residenti sono soprattutto le occupazioni abusive. Circa 50 appartamenti, tra occupati o vuoti, alcuni dei quali murati. Venerdì pomeriggio, per l’ennesima volta, è arrivata la polizia, chiamata dai residenti hanno sbarrato l’accesso alla stanza dei contatori ai quali le famiglie occupanti si volevano collegare. «Tanto poi noi la forziamo», è stata la risposta degli occupanti. «Ci sono case vuote che non vengono assegnate perché hanno bisogno di interventi di manutenzione per alcune migliaia di euro», spiegano i membri del Comitato, «ma perché non permettere agli inquilini di fare i lavori per poi detrarli dall’affitto? Se all’Ater c’è qualcuno che non sa fare il proprio lavoro deve andare a casa». L’ultima tappa del tour è nel viale delle pantegane. «Con degrado e sporcizia è inevitabile», prosegue Rocelli, «noi siamo qui per chiedere interventi per migliorare il quartiere».

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