Perseguita la ex compagna: allontanato da tutti i luoghi che lei frequenta

Uno jesolano di 45 anni dovrà stare alla larga dalla donna pena l’arresto. Per mesi l’aveva sottoposta a stalking e tentativi di violenza sessuale

JESOLO. Da mesi perseguitava la ex compagna con appostamenti, telefonate e sms. Ora il tribunale ha stabilito che uno jesolano di 45 anni non potrà avvicinarsi, pena l’arresto, a tutti i luoghi frequentati dalla donna.

La notifica è stata fatta all’uomo dagli agenti del commissariato di Jesolo, L’uomo è accusato di stalking e di violenza sessuale nei confronti della sua ex compagna. Ora la misura, decisa dal giudice per le indagini preliminari (gip) su richiesta del sostituto procuratore D’Alessandro prevede il divieto di avvicinamento anche al luogo di lavoro, oltre a quello di residenza, della donna.

Le indagini compiute dalla polizia hnno permesso di accertare che lo jesolano Z.U., 45 anni, aveva iniziato da alcuni mesi a perseguitare la sua ex compagna dopo che quest’ultima, al termine di una relazione sentimentale durata circa un anno, aveva deciso di interrompere il rapporto. Per alcuni mesi, la donna, per non creare difficoltà al suo ex compagno, aveva sopportato gli atteggiamenti intimidatori, le minacce e le violenze dell’uomo, nella speranza che questi, prima o poi, si avvedesse e si rassegnasse al nuovo stato delle cose.

Invece, erano iniziate tutta una serie di pressioni sulla donna, quali appostamenti, inseguimenti a piedi e in macchina, invii di sms indesiderati, telefonate, pressanti richieste di incontri per il soddisfacimento sessuale dell’uomo: ciò ha determinato nella vittima, oltre a uno stato di profonda ansia, di timore per la propria incolumità, un’agitazione e un turbamento che la stava portando a patire uno stato di profonda e intensa prostrazione.

La scorsa settimana, la donna ha trovato la forza di reagire, denunciando tutto alla polizia di Jesolo. Agli uomini del commissariato di via Aquileia, la donna ha raccontato che, la sera del 9 maggio scorso, mentre stava parcheggiando la sua auto sotto casa, era stata fermata dall’uomo il quale, con una banale scusa, le aveva chiesto di abbassare il finestrino dell’auto. Lo stratagemma ha permesso all’uomo di aprire la portiera dall’esterno e di aggredire la donna con richieste e avances. Nella colluttazione che ne è seguita, la vittima era riuscita a divincolarsi e ad attirare l’attenzione dei vicini, richiamati dalle urla di aiuto provenienti dalla piazza, e a raggiungere la propria abitazione, dove poi aveva chiamato il 113.

Agli uomini del commissariato, la donna ha infine raccontato delle persecuzione di cui era stata vittima, riferendo che l’uomo aveva cercato di violentarla anche qualche settimana prima di quell’episodio. In particolare, Z.U., nel trarla in inganno, le aveva chiesto un incontro chiarificatore e definitivo, dandole appuntamento nei pressi di un accesso al mare di Piazza Milano a Jesolo. In quell’occasione, l’uomo l’aveva trascinata con forza verso la spiaggia spingendola a terra nel tentativo di consumare un rapporto sessuale. Ma il tempestivo intervento dell’attuale compagno della donna, che non si era fidato di lasciarla andare da sola all’appuntamento, aveva impedito che la violenza potesse aver luogo. Ne era nata una colluttazione tra i due, che alla fine avevano deciso di non denunciare i fatti.

Alla luce di quanto accaduto, e in considerazione che casi del genere accadono sempre più spesso, la polizia di Stato consiglia a coloro che siano vittime di tali comportamenti persecutori di rivolgersi con fiducia alle forze dell’ordine: sono infatti molteplici gli strumenti legislativi a disposizione delle vittime di tale reato, tesi soprattutto alla tutela della stessa vittima e per scongiurare successivi e più gravi conseguenze.

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