Perquisito al Vega lo studio di un architetto mestrino

Il pm Terzo sta indagando per abuso d’ufficio riguardo la vendita di un edificio Finanzieri nell’ufficio del direttore dell’Ater di Treviso e nella sede di una onlus
Irruzione della Guardia di Finanza al civico 161 di via Piave per sgombero di Bed&Breakfast abusivi gestiti da cinesi
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MESTRE. La Guardia di finanza di Venezia, oltre a perquisire la sede dell’associazione «Oltre l’indifferenza» di Fontanelle (Treviso) e del direttore dell’Ater di Treviso Flavio Bellin, ha visitato anche lo studio dell’architetto Roberto Pescarollo, in via delle Industrie al Parco Tecnologico Vega. A mandare i finanzieri è stato il pubblico ministero di Venezia Roberto Terzo: il reato per cui indaga è l’abuso d’ufficio, per ora comunque nessuno è finito sul registro degli indagati. In ballo, comunque, c’è un milione di euro, quello che l’Ater di Treviso ha speso per acquisire un edificio da ristrutturare a Portobuffolè, l’ex Casa dell’Acqua, e coperta in parte da fondi provenienti dalla Regione. Dopo averlo ristrutturato avrebbe dovuto essere consegnato nelle mani dell’associazione di Fontanelle che avrebbe gestito una casa di accoglienza per disabili.

A progettare gli interventi sarebbe stato lo studio di Pescarollo, ma il sospetto è che l’architetto fosse anche coinvolto nella vendita in qualità di proprietario o comunque come uno dei proprietari. L’edificio, infatti, apparteneva alla famiglia Pescarollo, in particolare ad Antonio, ex sindaco di Portobuffolè e poi consigliere comunale, ma soprattutto cugino dell’architetto Roberto. Adesso le Fiamme gialle veneziane dovranno esaminare la documentazione sequestrata nell’ufficio del direttore dell’Ater, nello studio dell’architetto al Vega e nella sede dell’associazione, quindi incrociare i dati recuperati con le testimonianze raccolte soprattutto negli uffici dell’Azienda territoriale trevigiana. Solo allora, presumibilmente, il rappresentante della Procura lagunare, deciderà se e chi indagare.

«Con Ater e Regione» aveva spiegato ieri al nostro giornale la presidente dell'associazione Oltre l’indifferenza Mara Maccari, «avevamo un accordo verbale ed eravamo in attesa di stipulare un accordo scritto per avviare il progetto. Sapevamo che in Regione c'erano degli intoppi ma confidavamo che venissero superati».

Il sindaco di Portobuffolè, Andrea Susana, aveva sostenuto: «Non conosco la ragione del blitz della Guardia di Finanza nella sede dell'Ater a Treviso. So solo che il progetto aveva lo scopo di creare una casa di riposo per disabili. Un progetto bello che sarebbe andato a riqualificare un'area vicina al centro storico del nostro comune».

Ancora non è noto chi ha messo in moto la Procura di Venezia, ma non è escluso che una segnalazione sia giunta dalla Regione, visto che tra i compiti dell’Ater non c’è quello di acquisire immobili e ristrutturarli per poi darli in gestione ad organizzazioni onlus e soprattutto con fondi di provenienza regionale.

Giorgio Cecchetti

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