Permessi per malattia, scatta il ricorso
Ca’ Farsetti ora impone ai lavoratori di mettersi in ferie per sottoporsi a visite mediche. La Cgil va al giudice del lavoro
TESTATINA CA' FARSETTI..LA BANDIERA DELLA PACE ESPOSTA A CA' FARSETTI
Nuovo fronte giudiziario aperto tra la giunta Brugnaro e la Cgil veneziana per quel che riguarda i diritti dei dipendenti comunali.
Questa volta in discussione sono i permessi per malattia per svolgere visite mediche o esami diagnostici che Ca’ Farsetti non riconosce più come avveniva invece in passato, obbligando i lavoratori comunali che devono ricorrerne a mettersi in ferie.
«Come Cgil abbiamo presentato ricorso di fronte al Giudice del Lavoro per ripristinare in Comune di Venezia diritti garantiti da norme di Legge e contrattuali, anche nei settori privati, e che invece il sindaco Luigi Brugnaro pensa di poter cancellare», dichiara Daniele Giordano, segretario generale Fp Cgil. «Siamo stati costretti a presentare ricorso dal Giudice perché anche rispetto alle nostre richieste e alla diffida inviata dall’avvocato, l’Amministrazione ancora ha continuato pervicacemente a non volersi confrontare. Questa situazione è senza dubbio frutto anche del nuovo contratto decentrato che non ha volutamente affrontato questo problema per legittimare un atteggiamento punitivo nei confronti dei lavoratori. La Direzione Risorse Umane imputa una mancata giustificazione dei permessi affermando che, “se l’assenza è motivata per malattia, è necessaria la relativa certificazione medica attestante lo stato di malattia che non può ritenersi sostituibile con la mera attestazione di prestazioni specialistiche, terapie o esami diagnostici”».
Per la Cgil invece la prescrizione del Comune sarebbe in totale contrasto con la norma introdotta nel Testo unico per il Pubblico Impiego.
«La norma è chiarissima», dichiara Giordano, «nel senso che l’assenza per malattia, motivata dall’espletamento di “visite, terapie, prestazione specialistiche od esami diagnostici”, può essere giustificata anche e solo con la attestazione del medico che ha svolto la prestazione senza che sia necessario che intervenga il medico di base per giustificare con l’attestazione di malattia la necessità della prestazione medesima. Quella di Brugnaro è l’ennesima campagna denigratoria fondata sul nulla per provare a delegittimare i dipendenti che stanno contrastando lo smantellamento dei servizi pubblici e i dati, consultabili direttamente dal sito del Comune, di alcune direzione che abbiamo preso ad esempio sono lì a dimostrarlo. Per queste ragioni abbiamo chiesto al Giudice di accertare la nullità o l’annullamento di provvedimenti della direzione risorse umane del Comune di Venezia con i quali sono state rigettate le giustificazioni di assenze per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici».
(e.t.)
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