Periferie, Venezia presenta 21 progetti
Tredici comuni dell’area metropolitana, compreso Venezia, coinvolti. Ventuno progetti, valore 55 milioni e 398 mila euro cofinanziati da soggetti pubblici e privati per il 28 per cento. Il Comune di Venezia punta sull’ex Manifattura Tabacchi per farne il polo unico degli uffici giudiziari della città. Operazione da 17 milioni e 173 mila euro (vedi articolo sotto).
Bando del governo. Comune e Città metropolitana di Venezia concorrono al programma straordinario di riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie varato lo scorso giugno dal governo Renzi e che mette a disposizione 500 milioni di euro per le città metropolitane e i Comuni capoluogo. Le 14 città metropolitane potevano presentare richieste per progetti fino a 40 milioni. I 117 comuni capoluogo potevano presentarle per progetti fino a 18 milioni.
Ventuno su 83 scelti. E così da Venezia, ha annunciato ieri il sindaco Luigi Brugnaro, sono partite due distinte proposte di partecipazione. Ventuno i progetti scelti su 83 esaminati in questi tre mesi dalla commissione mista di tecnici di Comune e città metropolitana. «Siamo orgogliosi di avere elaborato due proposte competitive e di effettiva ricaduta sulla qualità della vita di tutti i cittadini, oltre che dei residenti nelle aree specifiche di intervento», ha detto Brugnaro, nella doppia veste di sindaco del capoluogo e metropolitano. «Intervenire sulla mobilità metropolitana e rimettere in funzione spazi pubblici in poli diffusi, fuori dalle aree più utilizzate come luoghi di aggregazione, è un primo passo per quella necessaria “ricucitura” del tessuto urbano diffuso, che è tipico della nostra città metropolitana e di Venezia, e che permette di rivitalizzare aree marginali e allo stesso tempo dare nuovo impulso economico al nostro territorio».
Paletti rigidi. Il bando nazionale aveva paletti stretti che hanno ridotto il numero di progetti su cui puntare: niente consumo di suolo, progetti in stato avanzato, coinvolgimento di fondi privati, capacità di innovare e rivitalizzare i luoghi di intervento sotto il profilo culturale, sociale ed economico. Di conseguenza la commissione ha dovuto fare una scelta non facile e molte aree degradate restano escluse.
Mobilità, parte da leone. Ma le novità ci sono come il riutilizzo dell’ex Casinò del Lido di Venezia e la riproposizione, dopo anni di oblio della Regione, della necessaria fermata Sfmr a Porto Marghera, essenziale per collegare all’università di via Torino e al Vega di Marghera. Molti gli interventi sulla mobilità, una “croce” per i veneziani. Ecco le riqualificazioni della stazioni Rfi di San Donà, Portogruaro Meolo, Fossalta di Piave, Ceggia, San Stino; la nuova stazione Atvo di San Donà; la ciclabile vicino alla stazione Mira-Mirano; l’investimento in sicurezza a Chioggia con luci a led e videosorveglianza; il potenziamento del segnale per le comunicazioni delle stazioni di Mestre e Santa Lucia, con il passaggio da 4G a 5G.
Ci sono anche i forti. Interventi in otto forti del campo trincerato di Mestre, valore 1 milione e mezzo di euro (escluso forte Marghera); il riuso del palazzo del Cinema di Concordia Sagittaria; la riqualificazione del parco di via Bennati e dell’ex bocciodromo a Spinea. E per Dolo, il riuso di villa Angeli che diverrà sede enogastronomica dell’Enaip, ente di formazione. Infine la nascita della “cantina dei talenti” a San Donà recuperando vecchi edifici vicino alla stazione.
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