Pericolo ghiaccio a Torcello I 13 residenti «prigionieri» in casa

Don Ettore Fornezza: «Nessuno sparge il sale, se scivoli ti fai davvero male»

TORCELLO

Troppo ghiaccio lungo le fondamenta, nessuno butta il sale, e così i residenti di Torcello preferiscono restare a casa per evitare di farsi male. Tra i tanti problemi che colpiscono gli ultimi tredici abitanti dell’isola, c’è anche questo, che ripete a un anno di distanza dagli appelli lanciati dal parroco, don Ettore Fornezza. «Ne porto ancora i segni - commenta il sacerdote - lo scorso anno sono caduto e mi sono ferito alla testa e al viso. Purtroppo non ci si rende conto della pericolosità di questa situazione. Le fondamenta sono state rifatte pochi anni fa ma hanno già delle crepe. Lì si concentra l’umidità che poi ghiaccia, e diventano trappole per chiunque. Il ponte che poi permette di raggiungere la chiesa è ricoperto di marmo bianco. Se è ghiacciato non te ne accorgi, e se cadi rischia di farti davvero molto male». In questi giorni, il solo punto dove viene gettato del sale è il terminal Actv, per il resto nulla. Una situazione che ha visto la gente appellarsi ai carabinieri, che hanno richiesto un rapido intervento alla protezione civile per ovviare a questa mancanza. «A Torcello la maggior parte dei pochi abitanti è costituita da persone anziane - prosegue il parroco - di conseguenza non se la sentono di rischiare di rompersi un braccio o una gamba, così se ne restano a casa, imprigionati dal ghiaccio sui masegni perchè nessuno vuol capire che pure qui serve il sale sulle strade. A rischio sono però anche i turisti». Quindi don Fornezza aggiunge altri due problemi: «Quello dei tombini che non hanno una griglia e quindi si riempiono di sassi o sporco e non scaricano più l’acqua quando invece piove. Poi, la briccola semiaffondata con tanto di lampione che c’è in mezzo al canale davanti gli approdi. Nessuno interviene».

Simone Bianchi

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