Perde il lavoro e crea un’impresa: Ora sono felice
MESTRE. Una microimpresa al femminile, una storia di rivalsa dopo la perdita del posto di lavoro. «Il lavoro alla fine me lo sono creata da sola e sono davvero felice», ci racconta Anna Datterino, 44 anni, madre di due figli.
Ha reagito alla perdita del lavoro (lavorava da casa per una attività di telelavoro) inventandosi un mestiere sfruttando una capacità che aveva appreso dalla famiglia, cucinare. Ha creato una microimpresa domestica alimentare, la prima censita a livello veneziano dal circuito, nato a Vercelli, di “Cucina nostra” che promuove queste microimprese e fornisce consulenza e assistenza pratica a chi vuole lanciarsi in questa avventura. Nella sua casa di Carpenedo Bissuola, la signora Angela produce in una cucina attrezzata prodotti da forno, piccola pasticceria, pasta fresca che produce e vende su ordinazione. “Primo e Dolce” ha aperto da poco più di un mese e arrivano già le prime ordinazioni, grazie al tam tam di conoscenti e clienti e ovviamente grazie ai social network.
«Volevo aprire un negozio ma dopo un corso presso la Camera di commercio mi sono resa conto che non avevo i fondi per sostenere l’impresa e con mio marito ho cercato altro», racconta la signora Datterino. Poi ha conosciuto il mondo delle microimprese: «La rete di “Cucina nostra” mi ha aperto le porte a questo mondo. Mancano delle linee guida nazionali, ogni Regione ha proprie norme ma tutto deriva da un regolamento europeo che dice che in casa si può produrre».
Ovviamente seguendo alla lettera norme di igiene e sicurezza alimentare: una cucina esclusivamente dedicata allo scopo, stoviglie e macchinari riservati; la conoscenza delle norme igieniche, a partire dal regolamento Haccp. «E ovviamente pagando le tasse e rilasciando regolare fattura» aggiunge Angela Datterino. «Produco,confeziono etichetto e vendo in maniera assolutamente legale e sicura cibo fatto in casa: pasta fresca e piccola pasticceria da forno con regolare registrazione alla Camera di Commercio e notifica all'ASL territoriale». A livello nazionale «sono al momento circa cinquanta microimprese domestiche alimentari». A dimostrare che un lavoro si può anche crearlo da soli. —
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