Per l'ospedale San Camillo si muove il Vaticano
LIDO. Per l’ospedale San Camillo si muove anche il Vaticano, attraverso la Pontificia commissione per le attività del Settore sanitario. Potrebbe esserci un futuro inaspettato per la struttura sanitaria del Lido, 400 dipendenti, messa in vendita dai padri camilliani che ne sono proprietari attraverso la Fondazione Opera San Camillo. Fino a oggi la trattativa principale è stata con la Regione Veneto, attraverso l’Usl 3 incaricata, già lo scorso anno, di preparare un dossier per valutare l’acquisto della struttura. Ora però all’orizzonte c’è anche un altro scenario e prevede la vendita ad altre istituzioni religiose, pronte a fare squadra per l’acquisto e la gestione dell’ospedale.
Il piano c’è già: lo ha preparato un gruppo di lavoro composto da quattro persone. Ci sono un medico, un imprenditore, un legale e un rappresentante della Curia veneziana: il responsabile della Pastorale diocesana della Salute, don Dino Pistolato. «Posso solo dire che stiamo lavorando», si limita a confermare il responsabile della Pastorale, «per mantenere l’ospedale nell’ambito del perimetro ecclesiale. E’ fattibile». Il piano redatto dal gruppo di lavoro - e che dovrà essere vagliato a breve dalla commissione pontificia - prevede il coinvolgimento non di un singolo ordine religioso ma di più soggetti religiosi, con esperienza in ambito sanitario, pronti a unire le forze per l’acquisto e la gestione dell’ospedale.
Un destino alternativo rispetto all’acquisto da parte della Regione. La trattativa infatti nelle ultime settimane ha perso ritmo, anche per i dubbi rispetto all’uso che la Regione vorrebbe fare della struttura del Lido. L’ipotesi circolata nelle ultime settimane e attribuita al segretario generale della Sanità veneta, Domenico Mantoan, di spostare il polo riabilitativo dal Lido di Venezia a Noale ha subito incontrato l’ostilità di molti, tra gli altri, dei Comuni di Venezia - ieri la maggioranza ha presentato in consiglio comunale un ordine del giorno in tal senso - e Chioggia.
Oltre che dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali. Ecco quindi il piano alternativo - al quale in realtà si lavorava già da tempo - per la vendita dell’ospedale dei padri camilliani elaborato nei rapporti che nelle scorse settimane ci sono stati tra Milano (sede dei padri camilliani), il Vaticano (sede della Commissione) e Venezia (sede dell’ospedale oggetto della trattativa). La Pontificia Commissione per le attività del settore sanitario delle persone giuridiche pubbliche della Chiesa - questo il suo nome per esteso - avrà l’ultima parola. E’ stata voluta da Papa Francesco proprio per aiutare e sostenere le strutture sanitarie ecclesiali, e i componenti sono stati designati nel gennaio del 2016 dal segretario di Stato, Pietro Parolin. Con l’obiettivo di una «più efficace gestione delle attività e per la conservazione dei beni mantenendo e promuovendo il carisma dei fondatori».
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