Per il prosecco è record nell'export: più 20 per cento

Coldiretti e Consorzio di tutela: "Se qualcuno ha commesso reati, ci costituiremo parte lesa"
In crescita la vendita delle bottiglie
In crescita la vendita delle bottiglie

VENEZIA. È record storico per il prosecco all'estero con un aumento del 20% nelle bottiglie di spumante italiano spedite all'estero. È quanto afferma la Coldiretti nell'auspicare che si faccia presto chiarezza sui sequestri di finto prosecco in Veneto, sulla base dei dati Istat relativi al primo semestre 2015». Così la Coldiretti del Veneto la quale sottolinea che «il prosecco è in testa alla classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo, ma è anche l' artefice del sorpasso dello spumante italiano su quello francese all'estero recentemente evidenziato anche dal Financial Times». «Tra i mercati più dinamici - precisa la Coldiretti - ci sono la Gran Bretagna con un balzo del 57 per cento e gli Stati Uniti che dove si registra una crescita del 47 per cento. All'estero non sono mai state consumate cosi tante bollicine italiane come quest'anno ma il 2015 - conclude la Coldiretti - sarà un'annata da record sul piano produttivo con una stima di 485 milioni di bottiglie di Prosecco, il triplo rispetto a 6 anni fa e con una qualità considerata ottima per l'andamento climatico favorevole».

Il Consorzio di tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore docg, in una nota, precisa che i controlli effettuati dai Nas «hanno riguardato aziende e prodotti delle province di Treviso, Belluno e
Venezia, non specificatamente, quindi, l'area Docg di Conegliano Valdobbiadene, nè nessuna altra denominazione». «Tutte le indagini, inoltre, - prosegue - riguardano solo i prodotti detenuti in cantina e sono state svolte nell'ambito delle attività ordinarie delle autorità competenti e non conseguenti a specifiche segnalazioni. Da una prima verifica si tratterebbe di illeciti amministrativi e non penali e ad alcuni sequestri sono già seguiti i dissequestri». Il Consorzio «conferma la propria volontà di tutelare il prodotto e - conclude - proteggerne l'immagine e continuerà quindi a monitorare la vicenda. Qualora siano accertate eventuali responsabilità di carattere penale, esso si considererà parte lesa e si costituirà come parte civile. Al momento, tuttavia, non esistono elementi per ipotizzare tale azione».

 

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