Per il Mose servono altri 1.200 milioni
Un miliardo e 224 milioni di euro in più del «prezzo bloccato» stabilito due anni fa: 25 per cento di aumento, pari a un quarto dell'opera. I costi del Mose continuano a lievitare. L'aumento è stato autorizzato dal Cipe
I lavori per il Mose a Venezia
VENEZIA. Un miliardo e 224 milioni di euro in più del «prezzo bloccato» stabilito due anni fa. Il 25 per cento di aumento, pari a un quarto dell'opera. Continuano a lievitare i costi del Mose, la grande opera in costruzione alle tre bocche di porto. Con una delibera firmata il 18 novembre scorso, il Cipe (Comitato interministeriale per la Programmazione economica) ha autorizzato l'aumento, portando adesso il costo previsto dell'opera _ manutenzione e gestione escluse _ a 5496 milioni di euro. Un miliardo e 200 in più del prezzo stabilito con la delibera di soli due anni fa, che fissava il prezzo in 4 miliardi 271 milioni e 600 mila euro.
Solo un anno e mezzo fa la Corte dei Conti in una ordinanza firmata dal magistrato istruttore Antonio Mezzera e dall'ex presidente nazionale della magistratura contabile Tullio Lazzaro aveva duramente criticato la gestione della salvaguardia e del Mose negli ultimi venticinque anni. «Monopolio e scarsa trasparenza nei collaudi e nei controlli, progetto approvato per stralci senza un esecutivo complessivo». E, soprattutto, i costi lievitati. Da 2700 milioni di euro _ erano addirittura 1600, allora 3200 miliardi in lire nel progetto di massima del 1987 _ si è rapidamente passati a 4 miliardi e 200, oggi a 5 miliardi e mezzo. Di questi soldi, annotava la Corte dei Conti, quasi la metà se ne vanno in oneri tecnici e oneri del concessionario (il 10 per cento), somme a disposizione e Iva.
Da cosa è giustificato l'ennesimo e consistente aumento? 406 milioni sarebbero determinati, secondo il Cipe, da un nuovo «aggiornamento» dei prezzi, fermi al 2007. Ma in conto il Magistrato alle Acque e il Consorzio hanno messo anche nella loro richiesta le «opere aggiuntive richieste da altri enti».
Come i 260 milioni per un «migliore inserimento architettonico e ambientale delle opere a vista, leggi muri, isole e edifici in calcestruzzo in mezzo alle bocche di porto. E per interventi richiesti dai Comuni e dai vigili del fuoco. Oppure i 280 milioni per i lavori all'Arsenale, dove sarà installata la centrale operativa del sistema e sono già quasi ultimati i lavori per la darsena in calcestruzzo. Infine, altri 199 milioni per «interventi di riqualificazione ambientale» richiesti dall'Unione europea, dopo la procedura di infrazione per il danno ambientale provocato dai cantieri aperti allora senza le autorizzazioni. E 80 milioni di euro per il Servizio informativo del Consorzio Venezia Nuova.
Con i 230 milioni di euro stanziati nella stessa seduta dal Cipe il Mose ha ricevuto negli ultimi anni finanziamenti per 3 miliardi e 243 milioni di euro, di cui effettivamente disponibili circa 2 miliardi e mezzo. Con questi soldi il Consorzio potrà ora proseguire con la costruzione dei cassoni in calcestruzzo: i primi, saranno posati entro qualche mese sui fondali del Lido.
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