Per il gran finale del Candiani Groove spazio a Bombino
MESTRE. Bombino alias Omar Moctar, acclamato a livello internazionale come il chitarrista tuareg inventore del “desert rock”, venerdì 6 giugno, alle 21, terrà un’attesa esibizione al centro culturale Candiani di Mestre. Il virtuoso della chitarra, compositore e cantante, nato in Niger nel 1980, con il suo “Nomad Tour” chiuderà la stagione di “Candiani Groove”, interessante rassegna dedicata al jazz e alla world music, organizzata dal Comune e Caligola associazione culturale.
Bombino fa parte della tribù nomade dei tuareg Ifoghas che discende dai berberi del nord Africa e che da secoli resiste al colonialismo e all’imposizione delle rigide regole islamiche. Il grande chitarrista ancora bambino, a 10 anni, ha conosciuto l’esilio con la sua famiglia prima in Algeria e poi Libia, a causa dei problemi sorti in Niger, dove vengono calpestati i diritti civili dei nomadi del popolo tuareg. Proprio in quel periodo l’artista entra in contatto con la musica rock e la cultura occidentale. Studia con il rinomato chitarrista tuareg Haia Bebe e finisce per unirsi alla sua band. Il suo mentore a quel punto lo ribattezza Bombino con una variante della parola italiana: bambino.
Fondamentale per la formazione di Moctar è stato l’apprendimento della lezione musicale del più importante chitarrista rock di tutti i tempi Jimi Hendrix e dello stilista e leader dei Dire Straits: Mark Knopfler. Agli inizi il giovane Bombino alterna l’attività chitarristica a quella di pastore, nel deserto vicino a Tripoli. Poi, torna in Niger dove comincia a suonare con band locali. Lì l’artista acquisisce una discreta fama che lo porta ad incidere nel 2009 il primo acclamato album “Group Bombino’s Guitar from Agadez vol. 2”. Nello stesso peridio il regista Ron Wyman racconta le vicende di Bombino attraverso un documentario dedicato ai tuareg: “In Agadez - The Music And The Rebellion”. Il film parla di Moctar non solo come musicista ma anche come tuareg, costretto ad un nuovo esilio questa volta in Burkina Faso, dopo l’uccisione in Niger di due membri della sua band durante una rivolta. Sempre Wyman, nel 2011, decide di produrre “Agadez” il primo album di Bombino non più da leader di un gruppo ma da solista. Il successo del disco, ben accolto oltre che dal pubblico anche dalla critica, lo porta ad esibirsi in tutto il mondo. Negli Stati Uniti ottiene recensioni entusiastiche da “Rolling Stones” e “New York Times”. La stampa americana rimane colpita dalla sua musica intrisa di blues e di rock alla Hendrix ma anche di suggestioni tuareg. Nel 2013 ha pubblicato il suo ultimo e apprezzato album “Nomad”, prodotto da Dan Auerbach dei The Black Keys e registrato nei suoi studi di Nashville. Il successo del disco ha permesso a Bombino di aprire i concerti di Robert Plant e di Gogol Bordello. I biglietti (16 euro interi e 12 euro ridotti) possono essere acquistati al Candiani e online (candiani.comune.venezia.it e www.biglietto.it).
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