Per il 730 precompilato impazza il caos
Tanta confusione e disagi per il via, da oggi, alla messa a disposizione, sul sito dell’Agenzia, del 730 precompilato. In provincia di Venezia la novità della sperimentazione del 730 precompilato, su dati della Cgia di Mestre, interessa almeno 560 mila veneziani (dati 2012, gli ultimi disponibili): si contano 334.375 lavoratori dipendenti e 224.270 pensionati. A Venezia capoluogo ci sono 178.705 lavoratori e pensionati mentre negli altri 43 Comuni sono 379.940.
La maggior parte di loro, in presenza di spese mediche, affitti pagati, mutui o spese di ristrutturazione di casa, tutte voci che non si trovano nel 730 precompilato, dovranno optare per la dichiarazione dei redditi ordinaria. Ed è questo l’andazzo generale, spiegano dai centri per l’impiego e gli studi professionali che hanno avviato la campagna fiscale il primo aprile scorso.
L'Agenzia delle Entrate mette a disposizione sul proprio sito un “cassetto fiscale" a cui si accede con un apposito pin (ovvero un codice). Chi è poco avvezzo alla tecnologia deve farsi aiutare da commercialisti e Centri di assistenza fiscale, dando loro una delega per reperire il modello nel “cassetto” dell’agenzia. Sul sito dell’Agenzia spiegano che il nuovo modello precompilato, se viene presentato senza effettuare modifiche, direttamente oppure al sostituto d’imposta, produce un beneficio, cioè che non scattino «i controlli documentali sulle spese comunicate all’Agenzia dai soggetti che erogano mutui fondiari e agrari, dalle imprese di assicurazione e dagli enti previdenziali (interessi passivi, premi assicurativi e contributi previdenziali). Se il 730 precompilato viene presentato, con o senza modifiche, al Caf o al professionista abilitato, i controlli documentali saranno effettuati nei confronti di questi ultimi».
Come ogni novità fiscale il caos impazza. Call center dell’Agenzia e dei Caf presi d’assalto per le richieste di informazioni, un sistema computerizzato che si blocca spesso, «forse per un sovraccarico di richieste, tra le 11.30 e le 15.30». Cittadini disorientati che vanno a caccia di modelli, senza trovarli, in cartolerie e negozi specializzati. E molti contribuenti che quando arrivano ai Caf o dai professionisti abilitati, «preferiscono scegliere il metodo ordinario per la dichiarazione dei redditi perché nel 730 precompilato non sono ad esempio inserite le spese mediche».
Ecco secondo il tributarista di Noale Alberto De Franceschi alcuni dei problemi emersi in questi giorni, prima del via da oggi alla sperimentazione del 730 precompilato. Altra difficoltà, spiega De Franceschi, è quella della scelta del contribuente che non può valutare in corso d’opera se gli conviene o meno il modello sperimentale precompilato. «Questo perché», spiega il tributarista noalese, «il mandato che i cittadini firmano al Centro di assistenza fiscale o al professionista abilitato prevede che o si conferma o si modifica e si presenta allora un altro modello (tipo Unico) per variare i dati. Chi richiede il precompilato non può non confermarlo o non modificarlo. E il professionista o centro che ha ricevuto il mandato è co-responsabile in caso di omessa dichiarazione».
Tra le novità della sperimentazione c’è infatti anche quella della responsabilità dei centri fiscali e dei professionisti per gli errori anche relativi alle imposte dichiarate e che hanno costretto tutti a stipulare assicurazioni speciali.
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