Per il 2019 previste 15 spedizioni Commessa per 4 reattori da record

LO SVILUPPOL’idea dell’apertura di uno stabilimento a Marghera risale a 44 anni fa: a quell’epoca l’attuale Atb Riva Calzoni faceva parte del gruppo Falk Finsider, che poteva contare di uno spazio a...

LO SVILUPPO

L’idea dell’apertura di uno stabilimento a Marghera risale a 44 anni fa: a quell’epoca l’attuale Atb Riva Calzoni faceva parte del gruppo Falk Finsider, che poteva contare di uno spazio a Porto Marghera, in via del Commercio.

La decisione fu presa per un motivo pratico: l’azienda, specializzata in reattori per la raffinerie, doveva costruire dieci pezzi da 400 tonnellate ciascuno per una commessa negli Stati Uniti - le raffinerie Exxon di Texas e New Jersey - e non c’era modo di trasportarli fino al Porto. Così la proprietà decise di sbarcare a Porto Marghera. Quasi cinquant’anni dopo, nello stabilimento di Marghera vengono completati pezzi che superano le 1500 tonnellate, ed è in fase di preparazione un pezzo record che raggiungerà le 1800. «I reattori vengono prefabbricati a Brescia e poi conclusi a Marghera», spiegano Francesco Squaratti, general manager Operations& Manufacturing e Salvatore Poddighe, direttore commerciale, «perché, per fare solo un esempio, nello stabilimento di Roncadelle c’è la calandra, che invece a Marghera non c’è». La calandra è la macchina utensile per piegare le lamiere. Cinquanta, compreso l’indotto, i dipendenti che lavorano nello stabilimento di Marghera, che nel corso degli ultimi anni - da quando la proprietà dell’azienda è passata all’imprenditore Sergio Trombini - ha raddoppiato il capannone, ora di 10 mila metri quadrati, raddoppiano la capacità di produzione, a soli 400 metri di distanza dalla banchina. «La scelta di puntare su Marghera», spiegano dall’azienda, «si è rilevata strategica, perché il mercato mondiale continua a chiedere apparecchi di grandi dimensioni, come dimostra l’appalto con la Nigeria, per la produzione della prima raffineria privata nigeriana della società Dangote Refining». Anche il portafogli delle commesse acquisite per i prossimi anni lascia ben sperare un settore nel quale la programmazione è fondamentale.

Dall’acquisizione dell’ordine alla fabbricazione possono volerci infatti dai 14 ai 22 mesi, per cui il valore aggiunto si misura nel numero delle spedizioni ma soprattutto nelle ore di fabbricazione e lavorazione. Per dare l’idea: nel 2018 sono salpati da Marghera 20 apparecchi per un peso complessivo di 6000 tonnellate, e tra questi il pezzo più grosso, partito per la Nigeria solo poche settimane fa, a metà ottobre. Nel 2019 Atb Riva Calzoni spedirà invece 15 apparecchi per un peso complessivo di 4000 tonnellate, mentre nel 2020 saranno spediti pezzi per 7.500 tonnellate, di cui 4 pezzi capaci di sfiorare le 1800 tonnellate, il record storico toccato dall’azienda. Solcheranno il mare in direzione della Thailandia, dove la Thai Oil ha in programma la costruzione di una maxi-raffineria. E’ soprattutto verso i Paesi emergenti infatti che guarda l’azienda, dove sono in programma gli investimenti maggiori legati ai processi di industrializzazione, ripresi da quando si è abbassato il costo del petrolio. —

Francesco Furlan

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