Per gli studenti fuori sede di Iuav ora è caccia alle stanze d’albergo a Venezia

VENEZIA. Dopo gli alloggi turistici, anche le stanze d’albergo. La ricerca incessante di un posto letto a Venezia per gli studenti universitari non si ferma, ora favorita anche dalla maggiore disponibilità legata all’assenza di turisti per l’emergenza coronavirus.
Ed è attivo in particolare Iuav, che si era già mosso per primo sulla ricerca di accordi per gli alloggi turistici ora vuoti, coinvolgendo anche Comune e Ca’ Foscari, tra gli altri.
Ora l’ateneo guidato dal professor Alberto Ferlenga ha lanciato un nuovo avviso per l’acquisizione di manifestazioni d’interesse da parte appunto di operatori alberghieri che siano disponibili per un periodo medio-lungo, fino a 36 mesi, ad affittare stanze a studenti universitari che possano così agevolmente frequentare il proprio corso di laurea risiedendo nel frattempo a Venezia.
L’accordo definirà il tipo di alloggio messo a disposizione, le tariffe e i servizi forniti, con Iuav che svolgerà solo un’opera di mediazione, con la permanenza interamente a carico degli studenti che aderiranno all’iniziativa.
«È la prima volta che lanciamo una manifestazione d’interesse di questo tipo» spiega il professor Ferlenga « e valuteremo quale sarà la risposta degli operatori alberghieri, anch’essi alle prese con la crisi innescata dall’emergenza coronavirus. È chiaro che le tariffe non potranno essere quelle di mercato, ma dovranno tenere conto della lunghezza della permanenza e delle mutate condizioni economiche. Ma non pensiamo in realtà a vere e proprie stanze d’albergo, ma piuttosto a residenze alberghiere, o a stanze di locande e bed & breakfast, anche perché molti alberghi sono attualmente chiusi».
Il lancio della nuova manifestazione d’interesse verso gli operatori alberghieri non significa che l’operazione degli affitti studenteschi per alloggi turistici sia andata male.
«Al contrario» commenta ancora il rettore di Iuav «siamo molto soddisfatti, perché per il primo semestre sono stati stipulati contratti d’affitto per circa 300 alloggi, per un numero di studenti due o tre volte superiore. Vedremo quale sarà la risposta per il secondo semestre. Questa vuole essere solo una possibilità in più, visto che il bacino di utenza di studenti potenzialmente interessati è molto ampio, anche se le lezioni frontali in ateneo non sono ancora riprese e si lavora soprattutto in remoto. Ma i dati delle iscrizioni, che sono per Iuav in notevole crescita, ci dicono che ormai circa la metà dei nostri studenti arriva da fuori del Veneto o dall’estero, mentre prima la maggioranza erano veneti. C’è quindi per molti la necessità di disporre in prospettiva di un posto-letto a Venezia per seguire i corsi». —
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